Attivi da circa 15 anni, i piemontesi Rideout sono una band fondata dal bassista Fabio Attacco e dalla cantante Valeria Aina. Nascono, succede spesso, come cover band ma dal 2013 iniziano a scrivere pezzi propri. La formazione si assesta definitivamente nel 2019 con la consolidata presenza di Andrea Tricarico alla batteria e Alberto Tuveri alla chitarra; e dopo demo, Ep e prime apparizioni live in questo anno solare esce ‘Driven to Insanity‘, album autoprodotto e distribuito anche in digitale grazie alla Ausr.Ltd. Confezionate da una cover in stile ‘Urbex’ (esplorazione di strutture abbandonate) le dieci canzoni dei Rideout spaziano su più sottogeneri, rendendo difficile, ma anche inutile, provare a classificarli.

Partendo da un base Heavy Metal si rincorrono sonorità progressive, thrash e doom rendendo l’ascolto pieno di insidie, necessitando svariati passaggi per essere digerite. Tutto potremmo dire dei Rideout tranne il fatto che siano easy listening, o usino cori ruffiani per fare presa immediata sull’ascoltatore o che abbiano studiato a tavolino pezzi da cantare sotto un palco. I brani sono complicati, si avvolgono su sè stessi, scordatevi la struttura rock’n’roll tipica della strofa/ritornello/strofa/ritornello/assolo/ritornello.

Si parte con ‘Bed Time Story‘, con evidenti richiami thrash e si passa ad ‘Hunger‘ brano melodico di inspirazione progressive come la seguente ‘Savior‘ che si appesantisce con una cadenza doom e con la bella performance di Valeria Aina. ‘Cross & Virus‘ è ovviamente legata alla recente pandemia e qui, purtroppo, le linee vocali risultano completamente ‘fuori fuoco’ soprattutto in quello che dovrebbe essere il ritornello: godibile l’intermezzo thrash. ‘Akhenaton – Horizon Of God‘, dalle vaghe atmosfere orientali, è il pezzo più indovinato, un metal progressive che evidenzia la grande tecnica strumentale soprattutto di Alberto Tuveri che alterna riff a sweep picking (suonare più note contemporaneamente) a scale velocissime.

Lord of Silence‘ aperto dal basso di Fabio Attacco tocca lidi funeral doom, dove nostalgia e scoraggiamento vengono trasformate in musica con buoni risultati. ‘Empty‘ e la seguente ‘A Perfect Life‘, brani groove/thrash, io me gli immagino suonati dai Devil Driver per aggiungere quella pesantezza che qui fatica ad emergere, complice forse la produzione, forse la voce di Valeria poco adatta a sonorità più estreme. ‘Freak of Nature‘ è un tributo ben fatto ai Metallica degli anni ’90, mentre la finale ‘Men in Black‘ è un classico, finalmente, pezzo Heavy Metal con un bel riff principale.

La produzione affossa la qualità della musica, è quanto prima necessario colmare il gap con quanto offre ora il mercato; nel frattempo i Rideout circoscrivano meglio la loro proposta, per il momento troppo piena di idee e riferimenti stilistici. Il meglio lo esprimono sui brani progressive, anche grazie alla grande tecnica che li contraddistingue, ed è su quei binari che dovranno percorrere il loro percorso di crescita.

 

Filippo Marroni

 

Tracklist:

  1. Bed Time Story
  2. Hunger
  3. Savior
  4. Cross&Virus
  5. Akhenaton
  6. Lord Of Silence
  7. Empty
  8. A Perfect Life
  9. Freak Of Nature
  10. Man In Black
  • Anno: 2023
  • Genere: Heavy Metal  Progressive Thrash Doom
  • Etichetta: Autoprodotto

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