Dando per appurato che ogni persona che frequenti www.italiadimetallo.it conosca Freddy Delirio e la sua ampissima carriera musicale (è menzione d’obbligo quella di citare la sua proficua militanza all’interno di una delle più grandi band italiane, i Death SS dell’eterno Steve Sylvester, perché effettivamente significativa e la creazione dei sempreverdi H.A.R.E.M.) sia come musicista che come produttore, sound engineer e docente, è con estremo piacere che mi accingo a parlarvi dell’uscita della naturale evoluzione del suo progetto solista Freddy Delirio and The Phantoms, i DELIRIO AND THE PHANTOMS, appunto, nel quale il nostro è affiancato dal figlio Chris Delirio in veste di batterista, tastierista e polistrumentista e dai musicisti di lunga esperienza Paolo Oliveri, alla chitarra solista e dal bassista Alessandro Lupo.

La band ostenta la propria superiorità, senza sicumera (mio figlio userebbe il termine flexare, ma sono un po’ troppo ageé per utilizzarlo), da subito: l’iniziale “The Light Scares You” è un pezzo che i Ghost – con tutta la genuina simpatia che nutro per il combo di Tobias Forge – non riuscirebbe mai a scrivere, perché privi della cazzimma del nostro Freddy e soci; ma sarebbe riduttivo accostare i DELIRIO AND THE PHANTOMS all’ensamble del papa emeritus, perché qui siamo ad un livello di maturità compositiva sicuramente superiore alla maggior parte delle band che si trovano in giro. Tanto più che il presente Platinum non è solo questo, ma contiene un caleidoscopio di colori (virati giustamente al nero) impressionante: non troviamo esclusivamente nei brani elementi rock, gothic metal e gothic tout court (“Once Again“, ma ognuno di essi trasuda di quell’afflato progressive rock, che ha fatto grandi i gruppi degli inizi degli anni ’70 (“A Better Time“, “Platinum“), potenziati da una vena classica, che non si fa remore a utilizzare una voce lirica femminile (Eleonora De Medici) per evidenziare alcuni passaggi fondamentali o di un pianoforte che illumina le complicate trame imbastite dalla band (“Pyramidal Limph“,”Always Here“).

In alcuni momenti si graffia e si viaggia sui rimti sostenuti dell’orchestrazione elaborata dal gruppo, in modo sempre e comunque adatto al momento musicale (“New Eras“,”No Mercy“) ; in altri punti, invece, l’urgenza di raccontare la propria visione del mondo sopravviene alla musica stessa e, in quei casi, si dà il giusto spazio alla narrazione, cose se fossero messe in musica delle poesie, piuttosto che adattare il cantato alla melodia (“Phantoms“,”On The Threshold“) .

In ogni caso le soluzioni risultano tutte le volte azzaccate, rendendo il disco un corpus unico coerente ed affascinante che, a mio modesto parere, rende quest’opera la cosa più interessante ascoltata in quest’anno che sta volgendo al termine. Platinum non è un disco sempre semplice da ascoltare, anche se altamente melodico, ma merita più di un ascolto per rendersi conto dell’ottimo lavoro che è stato fatto per rendere ogni canzone significativa.

In tutto questo ben di dio, non ci si fa mancare neanche delle gustosissime bonus tracks, partendo dalla sempiterna (ed estremamente riuscita) “Free Man” dei classici Angel Witch, che si incastra fluidamente tra le tracce del disco con un arrangiamento degno e che vede l’originale Kevin Riddles ivi suonare il basso in questa brano da lui personalmente scelto per questa collaborazione. Se ciò non vi bastasse, alle chitarre troviamo anche il veterano David Smith dei Gypsy’s Kiss, prima band di Mr.Vergine di Ferro, chiudendo così un cerchio NWOBHM davvero notevole. Segue “Pick Up The Bones” del signor Fournier in arte Cooper e poi si cresce ancora e si fa il botto con due strumentali assoluti: Pipeline (Alan Parsons Project) e Anne Of Cleves (Rick Wakeman), utili a ribadire il concetto che ci troviamo di fronte ad una delle migliori band italiane in circolazione.

Applausi, standing ovations, inchini, fiori sul palco e giù il sipario: per me l’ascolto può ricominciare da capo e possiamo ripartire con l’ossessivo riff di “The Light..” (brano tra l’altro scelto come primo videoclip a promozione del disco) che sfido chiunque a non aver già memorizzato al primo ascolto; melodia killer che si stamperà nella mente e nelle orecchie di chi si farà dono di questo gioiello.

 

Cristian Angelini

 

Tracklist:

  1. The Light Scares You
  2. Pyramidal Limph
  3. Phantoms
  4. A Better Time
  5. Once Again
  6. New Eras
  7. On The Threshold
  8. No Mercy
  9. Always Here
  10. Platinum
  11. Free Man
  12. Pick Up The Bones
  13. Pipeline
  14. Anne Of Cleves
  • Anno: 2023
  • Genere: Horror Gothic Metal
  • Etichetta: Fuel Records/ Self Distribuzione

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