PINO SCOTTO – Live n’ Bad

Gli anni passano ahimè, ma per Giuseppe ‘Pino’ Scotto Di Carlo, sembra che si siano fermati vista la verve che contraddistingue da sempre il rocker di Monte di Procida. Dopo la storia fatta con i Vanadium e le parentesi Fire Trails e Progetto Sinergia, la sua carriera solista non ha praticamente mai avuto pause ed è giunta l’ora di un album live che ripercorre la stessa e omaggia sia la sua ex band con 3 brani che l’amico Lemmy con una cover dei Motorhead.

Registrato in presa diretta senza filtri, ‘Live n’ Bad‘ suona vero come vero è Pino Scotto personaggio leader del movimento metal rock tricolore, amato e odiato dal pubblico ma sempre onesto e coerente con se stesso. Dicotto i brani, compresi i solo di guitar, bass e drum, per oltre un’ ora di musica che ci catapultano nella realtà live dei concerti in cui Pino coadiuvato dalla sua fedele band composta da Steve Volta alla chitarra, Gianantonio Felice al basso e Luca Mazzucconi alla batteria, ci propone canzoni di sttrada, ci narra di sociale e appunto di vita, facendolo a suo modo, con la rabbia che solo i veri rocker sanno trasmettere.

Nel cd si ripercorre, come dicevo prima, la carriera solistica di Pino, in maggior modo la recente, quella di ‘Dog Eat Dog‘ album uscito in pieno lockdown e che ha dovuto attendere un anno prima di essere promosso live e del precedente ‘Eye For An Eye‘. Come non provare brividi e farsi trascinare dalle varie ‘Don’t Waste Your Time‘, ‘Not Too Late‘, ‘Morta La Città‘ o la più datata ‘Come Noi‘, con le classiche invettive di Pino prima di ogni brano, riconoscendo anche alcuni errori del passato.

Poi le tre chicche tratte dai dischi dei Vanadium, con la meravigliosa ‘Don’t Be Looking Back‘, la scatenata ‘Streets Of Danger‘ e la sincopata ‘Get Up, Shake Up‘ che mi hanno riportato agli anni della gioventù. Chiusura col botto con ‘Talking Thrash‘ e la cover di ‘Stone Dead Forever‘,

Un disco che attraversa larga parte della carriera di Pino Scotto e che suona genuino, vero e reale come il suo autore. Io torno ad ascoltarlo.

Klaus Petrovic