I Raining Nails vedono la luce nel 2016 a Torino per volere del bassista Massimiliano Flak (anche militante in gruppi quali Sound Storm e sopratutto Highlord), che dopo un’accurata ricerca, è infine raggiunto da un trio di musicisti quali Marika Vanni degli Eternal Silence al microfono, Giacomo Paradiso (Oracle Sun) alla chitarra, e infine Mattia Rubino, anch’egli membro dei Sound Storm, come batterista.

Anni di lavoro e passione permettono ai nostri di rilasciare il primo LP solo nell’ottobre del 2023, intitolato ‘Human Deeds’, rilasciato sotto Rockshots Records.

I nostri ci propongono un solido melodic heavy metal che scorre liscio e potente, forte sia di una composizione ben ponderata che di un cantato scuro, sicuro e riuscito. Questi aggettivi risaltano immediatamente nell’opener, ‘A New Way To Walk On’ , aperta da una distorsione grezza prima e assolutamente heavy anni ‘80 dopo. Ritornello funzionale, distorsioni melodiche e scorrevoli caratterizzano il brano d’apertura, che è un buonissimo biglietto da visita. Su ‘Chained’ vorrei congratularmi, si tratta infatti di un brano che parte sparato a mille e dove il cantato riesce ugualmente a mantenersi melodico e potente nel turbinio di distorsioni. Capita invece fin troppo spesso che fin troppe band, dopo un’ opener cazzuta, propongano sempre un secondo pezzo vagamente più scialbo. Non è il caso dei Raining Nails.

Queen of Thorns’ si propone come un brano più oscuro e claustrofobico, grazie a una distorsione che ricorda quasi l’incedere martellante dell’alternative rock, che ci chiude in un’aura più personale, a tratti orecchiabile e solenne. Brano interessante. ‘Headcrusher’ avrà pure un titolo death metal, ma è un’idea che si mantiene fedele alle proprie radici, procedendo scorrevole e melodica. Close To You’ è una ballad che prende forse più verso la seconda metà, dove diventa più emotivamente fruibile, mentre ‘Not Strong Enough’ parte con un assolo melodicissimo e ha un progredire interessante, sempre più ricco, dai sapori soft e quasi romantici. Ben fatto. Ci avviamo verso l’ultima metà, con ‘Anthem’, dalla intro quasi apocalittica, ma che si risolve “solo” in un brano heavy metal come se ne potrebbero fare molti, mentre ‘Refuge’ è un brano più eccitante che mette in risalto velocità e adrenalina, che pure non manca nel brano di chiusura, ‘Rage of Justice’, contraddistinto da un ritornello orecchiabile e un ritmo coinvolgente.

 

Human Deeds’ si rivela un disco senza dubbio sopra la media, pregno di passione e idee che funzionano benone. Un lavoro che necessita di più di un ascolto per essere assimilato come si deve. Quasi ogni singolo pezzo sembra proporre un’idea differente che aiuta a rendere le canzoni l’una diversa dall’altra. Ho molto apprezzato questo “dettaglio” (virgolette d’obbligo), perché rappresenta il nucleo di questo CD abbastanza variopinto. Se si vorrà seguire la stessa scia, io suggerirei di continuare così, e se possibile di tagliare via pezzi troppo radicati alle proprie origini, di quelli ce ne sono già a tonnellate e non c’è davvero bisogno di crearne altri, dato che nulla di rilevante hanno più da offrire.

 

Recensione a cura di Francesco Longo

 

Tracklist:

  1. A New Way To Walk On
  2. Chained
  3. Every Angel Has Its Demon
  4. Queen Of Thorns
  5. Headcrusher
  6. Close To You
  7. Not Strong Enough
  8. Anthem
  9. Refuge
  10. Rage Of Justice
  • Anno: 2023
  • Genere: Melodic Heavy Metal
  • Etichetta: Rockshots Records

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