Attivi dal 1991 i Gory Blister arrivano con “Reborn From Hatred” al settimo capitolo della loro discografia, se si escludono i primi due demo tape e il mini CD del 1997.
La tracklist segue una perfetta simmetria articolata da un’intro dal sapore sinto-futurista (‘From Ashes‘) che intesse a bordoni di stampo carpenteriano guizzi electro-trance e impulsi drone ambient, da un interludio (‘This Blood is Forever‘) che coniuga rumorismi industrial ad un tema pianistico che sembra fluttuare su onde gravi dark ambient e da un’outro (‘…Too Flames‘) che riprende i temi carpenteriani con un andamento da colonna sonora di un ipotetico crossover tra zombie movie romeriano e un episodio non girato di Terminator. Il flavour ottantiano qui è sottolineato da un pregevole inserto di chitarra solista in clean. Tra queste parentesi “ambient” si articolano due quartine di bordate di death metal tecnico in cui tutta l’eperienza e il mestiere dei Gory Blister si dipanano in complesse costruzioni ritmico/armoniche in cui i frangenti più aggressivi cercano (e trovano) sempre ampie aperture epiche e sospensive, giocate su uno spettro inesauribile di soluzioni.

Un approccio alla velocità che mantiene sempre alta la tensione, sovente riferendosi ad un riffing ed un drumming che ha la freschezza e l’impeto dello speed metal dei primi Exciter e al dinamismo delle cavalcate terzinate dei migliori Maiden (‘Greedy Existence‘). Nonostante facciano bella mostra di sé canoni mid tempo di palm muting sincopati in bilico tra slam e djent (‘Unxpected Livings‘, ‘Reborn From Hatred‘), e devastanti accelerazioni in blast (‘Profound Sedation‘), è lo spirito e il gusto di un certo thrash metal che domina il riffing che a tratti richiama alla memoria il miglior Mustaine (‘Signs Form Beyond‘) anche se non mancano tributi a quelle geometrie chitarristiche che partendo dai Necrophagist fino agli Obscura caratterizzano un certo modo di intendere il death tecnico.

Il songwriting è un incessante caleidoscopio di soluzioni che, nello stratificarsi di ritmiche propulsive e dinamiche e aperture in licks ricorsivi e sospesi, sovente affidati a memorabili partiture in tapping, ridefinisce in senso muscolare il senso di prog-metal.
Tendo a parlare sempre delle chitarre ma vi invito a seguire le evoluzioni batteristiche che, pur parlando decisamente un linguaggio (extreme) metal, offrono cesellature e dinamiche di stampo jazzistico. Fate caso al lavoro sulla campana del ride e sui tom. Ai cambi di passo repentini ma miracolosamente fluidi. In maniera differente, più sottile, meno smaccata, il death metal dei Gory Blister sottopone i canoni del genere allo stesso trattamento che gli Atheist riservarono al thrash metal.

Le suggestioni espresse nei tre contributi “ambient”, in particolare certe ritmiche techno-trance, vengono evocate nelle sezioni rette da licks ricorsivi eseguiti in tapping (‘Push Out the Venom‘, ‘Rentless Fear‘) a rendere più complessa e completa la formula dei Gory Blister trascritta in questo lavoro. È una chimera che include in sé la frenesia dei NILE alla raffinata magniloquenza dei Darkane (se non dei Queensryche) non dimenticando il gusto e la spensierata energia della NWOBHM. A dirla tutta non disdegnano di inserire, nei frequenti e puntuali interventi della solista, svisate chitarristiche squisitamente hard-rock a confermare una padronanza della materia fuori dal comune.

A supporto di un tale compendio di soluzioni, troviamo una produzione nitida, corposa ma non compressa, che permette di assaporare ogni sfumatura delle composizioni. Composizioni sulle quali il comparto vocale, che si muove a proprio agio e con estremo gusto tra growl, scream e clean recitato, tratteggia autorevolmente una narrazione dal sapore cinematografico. L’utilizzo di voci stratificate su diversi registri regala peraltro ulteriore profondità espressiva nonostante siano proprio le vocals a regalare quel mood death e blackened death che il comparto strumentale sembra evitare a favore di un impatto emotivo più urgente ma solare.

La sensazione che mi ha lasciato questo lavoro, immediatamente fruibile e catchy per quanto complesso, è che racchiuda in sé un valore, nei riguardi del death metal, paragonabile a quello che l’Italia ha regalato al prog negli anni 70.

 

 

[samaang ruiness per italiadimetallo]

 

TrackList:

 

  1. From Ashes…
  2. Push Out the Venom
  3. Relentless Fear
  4. Profound Sedation
  5. Unexpected Livings
  6. This Blood is Forever
  7. Reborn from Hatred
  8. Greedy Existence
  9. Signs from Beyond
  10. Generation Ship
  11. … To Flames
  • Anno: 2023
  • Genere: Death Metal
  • Etichetta: Eclipse Records

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