I salernitani ‘Heimdall’ appartengono a quella fascia di power metal che si è immessa in territorio italiano tra l’inizo e la metà degli anni ‘90, che ha perdurato più o meno fino ai primi anni 2000, e che coglieva particolarmente dal power tedesco (e marginalmente da quello finlandese), che invece già andava fortissimo da svariati anni, grazie principalmente alle Zucche di Amburgo e i fratelli Gamma Ray, per nominarne alcuni.
L’ultimo LP degli ‘Heimdall’ risaliva al 2013, e francamente iniziavo a chiedermi quand’è che la band si sarebbe fatta risentire, finché alcuni mesi fa è spuntato questo ‘Hephaestus’, dove risalta qualche cambio nella line up rispetto al precedente LP, e anche una “nuova” casa discografica che promuove l’ultimo nato, la tedesca Pride & Joy Music.
‘Hephaestus’ ci propone nove canzoni di heavy/power metal dai rimandi classicheggianti che mette l’adrenalina al primo posto, come si può immediatamente capire dall’omonima title track, che ci dona solo pochi secondi di intro prima di partire sparata a mille, mettendo in risalto un cantato potente e incalzante, chitarre agguerrite e batteria galoppante e versatile.
Energia e mazzate da orbi sono le parole chiave di brani quali ‘The Runes’ e ‘King’, quest’ultima una composizione aggressiva e veloce, forte di una struttura solida e che poteva tranquillamente essere l’opener del disco.
Un attimo di respiro arriva a metà strada, e risponde al nome di ‘Till the End of Time’, ballad heavy metal convincente con suoni di pianoforte e un cantato che, come da tradizione, parte con leggerezza, per poi emergere sempre più aggressivo in concomitanza con la tensione di chitarre e batteria. Un sound più epicheggiante contraddistingue l’intro di ‘Power’, che torna su lidi più cari alla band, tra cambi di tempo e riff ben agganciati gli uni con gli altri. Giusto un po’ di shredding per introdurci alla combattiva ‘We Are One’, brano dalle forti vibrazioni Gamma Ray, e che si fa forte anche di un intermezzo da adrenalina in preparazione all’assolo, per un pezzo decisamente notevole.
‘Spellcaster’, devo dire, ha i suoi momenti, ma cade un po’ indietro rispetto a quanto proposto finora, mentre ‘The Show Must Go On’ chiude alla grande ripiegando più sulla durezza che sulla velocità, e mettendo in risalto un cantato esaltante che sa muoversi come si deve su un pezzo che è più figlio dell’hard rock/heavy metal, in questo caso.
‘Hephaestus’ è un disco che segna un trionfante ritorno per gli ‘Heimdall’, e sicuramente compiacerà gli amanti di un power dai richiami classicheggianti, che però allo stesso tempo è permeato da un tocco di personalità che distanzia un po’ gli ‘Heimdall’ da molti concorrenti.
Bentornati.
Recensione a cura di Francesco Longo
Tracklist:
- Hephaestus
- Masquerade
- King
- The Runes
- Till the End of Time
- Power
- We are One
- Spellcaster
- The Show Must Go On
- Anno: 2023
- Genere: Power Metal
- Etichetta: Pride & Joy Music
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