Conosciamo tutti l’estrema importanza della gloriosa scena Hardcore Punk italiana, il suo segno indelebile scolpito nella storia e nel panorama internazionale a partire dagli anni 80 fino ad oggi e sappiamo che per fortuna la scena resiste stoicamente e rimane una dei più feroci e seri strumenti per incanalamento/mobilitazione del disagio, della rabbia e della militanza.

Da ghiotto fan di questo stile i miei occhi erano già balzati sui Mind/Knot, band romana formata nel 2019 da Yari Caramore al basso, Simone Perna alla batteria e Marco Burrascano alla voce. L’intento era seguire le orme dei padri fondatori del Punk HC classico sparato a manetta partorendo l’ep “Eat The Leaf!“.

L’arrivo nella band alla chitarra del poderoso Roberto Cadau (patron di un altro bellissimo progetto, i Galera, che ho avuto l’onore di recensire) cambia le carte in tavola: la decisione di introdurre nel sound elementi più introspettivi ed inquietanti, toccando anche lidi del Mathcore e Noise e testi non forzatamente legati unicamente a rabbia e distruzione.

Con questi presupposti arriviamo al loro nuovo album “Esigenza“.

L’album si presenta con un artwork oscuro e disperato, pieno di rabbia, con un immagine della copertina con tanto di vetro in mille pezzi, “un pugno su un vetro rotto” che sfoga disperazione, ferocia e frustrazione.

Un introduzione disperata che fa gelare il sangue (toccando vette insane quasi Depressive Black Metal) apre a “Broken Light” senza darci tempo di respirare, un Hardcore Punk molto influenzato dalla scuola statunitense alla Black Flag, nichilismo sonoro puro, batteria velocissima e un cantato alla Rollins acidissimo.

Stop The Blood” continua a martellare dando spazio anche a stop Noise cervellotici e metallici con bravura cotti a puntino anche in “Nightmare“.

My Queen” aumenta il riverbero vocale e sottolineando una composizione più spigolosa piena di cambi di tempo sparatissimi fermandosi poi in un incedere lento e cupissimo pieno di pathos e un finale con arpeggio distorto da brividi.

Mostro” arriva senza pietà con il suo riff fangoso (sempre ottime intuizioni) spazzato via da una sparata metallica e un cantato strafottente e incazzato al punto giusto, dando corda alla poderosa “Witches” che ci mostra una bella padronanza delle influenze proto-hardcore primissimi anni 80 e stacchi lenti e lapidari, l’album corre come un treno in corsa che spazza via tutto ma con “Keep Me Alive” si ha un forte stop semi strumentale con un arpeggio desolato di sottofondo molto bello e una voce dal nulla ben recitata e coinvolgente, spazzato via dalle nuove impennate furenti “Rise Up” e Parasite” dove i nostri danno un pugno in faccia al sistema come vuole la tradizione.

I colpi di scena non mancano con la breve “Perpetual Black” dove si spengono le luci e un tappeto arpeggiato Noise ci fa galleggiare nel buio più assoluto aprendo la porta al funereo basso di “Killed By Faith” che subito viene bruciato da un muro sonoro devastante e un modo che richiama i momenti più sperimentali dei già citati Black Flag di “My War” in modo sopraffino e fresco.

Wrath” è un pugno in faccia quasi Grindcore iniziale, una batteria velocissima e improvvisi stop di Noise psicologico e tagliente mentre “Eren” unisce un riffing robusto e “Thrash” e un favoloso ritmo da pogo che tanto piace a noi rimbalzando in “Obey” sapientemente adornata da “fuzz” bruciacervelli.

La conclusiva “Warcrimes” vuole mettere il punto al discorso con una partenza drammatica inseguita da un robusto riffing Thrash mediotempo che fa tirare i tendini e la voglia di bruciare tutto, il cantato si bilancia bene tra riottosità e schizofrenia sperimentale sfumando il tutto lentamente sul finale deliziosamente “rumoroso”.

Esigenza” è un manifesto di una band che ha saputo prendere a piene mani quel frangente storico Proto-Hardcore, di fine anni 70/primissimi 80, Hardcore ferocissimo e sapiente sperimentazione approfondendo bene certi solchi tracciati dagli ultimi Black Flag in maniera molto fresca, devastante, ferocissima e profonda, uno scantinato di rabbia e frustrazione, mettendoci molta personalità dimostrando di avere molto da dire, lasciando un segno nella storia di questa scena proiettandola sempre in avanti.

Ottimo lavoro!

 

Draugar

 

Tracklist:

  1. Astray
  2. Broken Light
  3. Stop the Blood
  4. Nightmare
  5. My Queen
  6. Mostro
  7. Witches
  8. Keep Me Alive
  9. Rise Up
  10. Parasite
  11. Perpetual Black
  12. Killed By Faith
  13. Wrath
  14. Eren
  15. Obey
  16. Warcrimes
  • Anno: 2023
  • Genere: Hardcore Punk
  • Etichetta: Time To Kill Records

Links:

Bandcamp

Facebook

 

Autore