17Conosco tre cose che si chiamano Helicon: la prima è uno strumento musicale, un ottone simile al basso tuba che si indossa come una tracolla, la seconda è la canzone dei Manilla Road (coloro i quali porto sempre nel mio cuoricino di metallo) e la terza è il pianeta (posizionato al limite della Spirale Galattica, nella regione di Arturo) patria del matematico Hari Seldon, padre della psicostoria e mio personale compagno di ore e ore di piacevolissima lettura, nato dalla mente incredibile di Isaac Asimov.
Scorrendo rapidamente la track list del presente ‘Vision Of Dawn’ capisco che anche gli amici HELIKON nutrono una grande passione per l’opera asimoviana (no, non è un neologismo che mi sono inventato io, esiste proprio come aggettivo) e il loro Ep è un tributo a questo magnifico universo narrativo, rivestito per l’occasione di un bello strato di metallo cromato.
Sin dalle prime note di “Vision Of A Robot” si capisce subito la solidità del progetto: un’ottima produzione (merito del lavoro fatto ai Fear Studio) che mantiene tutta la potenza, ma anche la melodia (grazie soprattutto alla voce sopraffina di Giacomo Merigo) che i nostri sono in grado di esprimere. Il pezzo riporta alla mente i Megadeth più evoluti, ma con appunto il valore aggiunto di un cantante capace e versatile; un brano vario, potente ed evocativo con un andamento progressivo molto interessante.
Il discorso prosegue con “The Three Laws Domain” e qui la vena prog metal si fa più marcata ed emerge l’ottimo lavoro chitarristico del duo Davide Piazza / Gaetano Avanzato a tradurre in musica le tre leggi della robotica, vero cardine narrativo di tutta la fantascienza non solo scritta.
“Reventlov” è un brano strumentale dai toni epicamente drammatici che racconta, senza bisogno di parole, ma solo con la perizia dei musicisti succitati – senza tralasciare la spina dorsale della band nella persona del drummer Edoardo Scanzi– l’epopea di uno dei personaggi più peculiari e affiscinanti di tutta la saga del Ciclo dei Robot.
In chiusura di questo breve, ma intenso, Ep troviamo “The Robots Of Dawn” in cui la band si congeda con un pezzo molto grintoso, ma al contempo estremamente melodico, come ricevere una carezza dalla mano metallica di un robot. Il finale è solenne come un colossal sci-fi e mi auguro che la band abbia occasione di fare un sequel del presente lavoro, d’altronde la fonte di ispirazione è vasta e la capacità musicale certamente non manca.
Cristian Angelini
TrackList
- Vision Of A Robot
- The Three Laws Domain
- Reventlov
- The Robots Of Dawn
- Anno: 2023
- Genere: Thrash Heavy Metal
- Etichetta: Ad Noctem Records
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