Cui prodest? E con questa locuzione potrei mettere fine alla recensione, ma voglio essere magnanimo e concedere qualche riga di scritto a questa opera. Otto pezzi di un nulla cosmico che vorrebbero essere degna colonna sonora di fantomatici space movie di serie b, ma che non riescono nemmeno a rintracciare quella verve seminale di certe bands New Wave e Post Punk (“Find The Ghost” che vorrebbe nelle espressioni strizzare l’occhio a Ian Curtis, non ne ha l’essenza emotiva intimistica).

Questo capolavoro di vacuità stilistica ci è giunto dalle mani di questa persona che si occupa di tutte le parti strumentali e che, come si legge dalle scarne note di accompagnamento, è giunto qui alla sua settima fatica in studio. Un percorso partito col primo cd dal titolo perentorio “Horror B- Movies Drinking Beer” un album che a dire del one man band fu un sottoprodotto di Horror Punk, ma che comunque e in maniera sorprendente vendette tanto; percorso si diceva che si è evoluto e che ha partorito questo “Vaccinated With Alcohol“, totalmente diverso dai suoi precedessori e che vede gli arrangiamenti eseguiti dal nostro artista aiutato da una Fender Stratocaster, una Fender Telecaster (amplificate, ci tiene a sottolinearlo, da un combo Fender). Le canzoni riprodotte soltanto con suono synth vorrebbero rifarsi, nell’intenzione dell’autore, alle colonne sonore dei film di John Carpenter, ma quest’ultimo, oltre ad essere un eccellente regista, è compositore di tante proprie pellicole e sono lontane anni luce da queste otto.

Sebbene l’uso smodato di tastiere e di synth possa rimandare la nostra memoria ad un certo settore della Musica Elettronica, di questa non ne ha la sfrontatezza avanguardistica ma nemmeno la profondità culturale di un Cage nè di un Brian Eno.

Tutto sommato se ne poteva farne volentieri a meno di questo settimo sigillo da parte di Frank&Stein, ma tant’è la vena creativa di costui è  così attiva che non ha potuto non mettere nero su bianco e lasciare ai posteri i propri attimi di libero arbitrio compositivo; ma non sempre la creazione è figlia dell’estro nè tantomeno è sinonimo di qualità.

L’unico episodio che si discosta leggermente dalla banalità e dalla staticità riproposta ripetutamente degli altri pezzi, è la traccia numero tre “Phibes” che si avvicina a quel Synth Pop di matrice oldfieldiana in voga negli anni ottanta.

Vi piacciono i film horror con basso costo di budget, ecco allora forse potrete ascoltare questo cd.

 

Leonardo Tomei

 

TrackList

  1. Il Marchio Di Dracula
  2. Stars
  3. Phibes
  4. Frozen Blood
  5. From The Gorgo
  6. Chains Of Blood
  7. Find The Ghost
  8. Galaxy Horror
  • Anno: 2023
  • Etichetta: M.A.Production
  • Genere: Horror

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