Provenienti dalla Alpi occidentali, Cuneo per la precisione, gli Space Paranoids sono un quartetto già affermato con tre album all’attivo ai quali fa seguito questo ‘Badlands Ride‘ che ne sancisce l’avvenutà maturità artistica. Infatti negli 11 brani proposti il quartetto sciorina una prestazione di altissimo livello, a partire dalla produzione perfetta (Riccardo Parravicini) proseguendo per la costruzione dei brani davvero eccelsa.
Dopo la breve ‘Eli‘ e la caotica ‘A Chough Of Constant Sorrow‘, mi trovo ad esaltare ‘Black River Mill‘ che riassume la carica musicale della band, un imponente muro sonoro che passa dallo stoner alla psichedelia con disarmante facilità, come recita la bio: “Il disco è un viaggio che raccoglie le esperienze più oscure del nostro “stoner habitat” attraverso gli occhi di diverse voci narranti: loschi personaggi, animali selvatici, figure ultraterrene e persino fossili millenari.”
La carica rabbiosa ha un seguito in ‘Badlands Ride‘ che poi apre la strada ai suoni sulfurei contaminati di space rock di ‘Collardente‘, per poi tornare alla potenza di ‘Shark In The Cellar‘ che vede tutto il quartetto impegnato a ergere il proprio monolitico sound, con una batteria (Stefano Ghigliano) veramente eccelsa. La voce di Simone ‘Muco’ Rossi svetta brano dopo brano da autentico condottiero.L’esperienza live maturata in giro per l’Europa si sente brano dopo brano, anche nelle parti meno d’impatto come la psichedelica ‘Poison and Delight‘ gli Space Paranoids riescono ad essere fottutamente bravi, qui i suoni di chitarra (Andrea Giostra) hanno atmosfere rarefatte e oniriche.
A questo punto arriva la chicca targata 1973, con la cover degli Alphataurus, ‘Dopo L’Uragano‘ introdotta dal clarinetto di Marco ‘Lobo’ Lobaido in ‘Preludio All’Uragano‘. Omaggio perfetto a un grande gruppo, versione magica offerta dai ragazzi, ottimo il cantato in lingua madre di Simone, perfetto il basso di Cristiano Rossi, se l’ispirazione sabbathiana dell’originale era una piacevole scoperta, l’arrangiamento proposto dagli Space Paranoids compete ad armi pari con i maestri di Birmingham!
‘Black Madonna‘ irrompe a suo modo spaziando tra granitico stoner e sottile psichedelia in un susseguirsi di suoni mai casuali, con tanto di wah wah, confermando quanto di buono detto finora. Il gran finale appartiene a ‘Perondo‘ dalle sensuali atmosfere space psych.
Un gran disco e una gradita sorpresa per me. bravi Space Paranoids!
Gary Stone
TrackList
- Eli
- A Chough of Constant Sorrow
- Black River Mill
- Badlands Pride
- Collardente
- Shark In The Cellar
- Poison And Delight
- Preludio All’Uragano
- Dopo L’Uragano
- Black Madonna
- Perondo
- Anno: 2023
- Etichetta: Karma Conspiracy Records
- Genere: stoner psichedelia
Links: