Scrivo questa recensione di ritorno dalle ferie in riviera e, dopo giorni di incessante, ciclico e coatto ascolto delle hit estive, ho provato un sincero sollievo nel sentire della musica suonata per davvero.

Come si può intuire dal nome, Barale’s Space Trip è un progetto dei fratelli Fabio e Davide Barale (tastiere e batteria) dedito ad un rock dilatato, oscuro, dalle sfumature psichedeliche, malinconiche e oniriche. Li accompagna in studio una schiera di musicisti di cui non starò a fare l’elenco per non distogliere l’attenzione dai titolari, ma vi basti sapere che è gente abituata a lavorare con professionisti e grossi nomi (e si sente).

In poco più di mezz’ora esploriamo i chiaroscuri della galassia Barale, tra irrobustimenti del suono che arrivano a sfiorare l’heavy stoner, momenti eterei e soffusi, situazioni paludose e un buon gusto per la melodia. Non ci sono grossi sbalzi, ma tante sfumature attente e anche i bpm non si spingono mai oltre ai tempi medi. Considerato l’elevato rischio dello scivolamento nella musica da sottofondo, i fratelli Barale si dimostrano piuttosto abili nel confezionare canzoni capaci di farsi distinguere e memorizzare. La produzione svolge un ruolo di primo piano nel rendere credibile il tutto grazie ad un suono caldo, “analogico” e profondo.

L’iniziale “Mountains Of Madness” riesce perfettamente a restituire l’inquieto disagio lovecraftiano, catturandoci con l’ipnotico salmodiare ritmico del cantato, fino al ritornello epico e alla coda space rock.

Distant Lands” se la prende comoda, ma una volta giunta la voce il brano inizia a pulsare, cercando di scrollarsi di dosso i soliti Pink Floyd e tuffandosi in un ritornello dal sapore vagamente mediorientale. I fratelli  dosano con parsimonia i propri talenti di strumentisti intervenendo solo quando necessario, quindi gli esplosivi fill di batteria che possiamo gustare durante la canzone sono ancor più sorprendenti.

Awakening” è una suggestiva intro con voce femminile narrante che porta ad “Imagination”, una composizione solare, speranzosa e forse pure un pochino cheesy, soprattutto nel testo, che non stona in mezzo al resto del materiale per via di una densa venatura nostalgica.

Suoni ambient di sapore vintage introducono “Dancing Spirits”, canzone che in parte si rifà al vecchio prog, anche se indossa un abito dal taglio più moderno di un decennio, quasi radiofonico. Mi ha ricordato gli Styx.

Rain And Cry” è il pezzo più oscuro e ipnotico e si attorciglia su se stesso in una spirale che induce allo sbadiglio e che consiglio di fruire tramite la visione del suggestivo videoclip prodotto dalla band.

Anche per la conclusiva “Lady Of The Dark Room” è stato realizzato un video (a mio avviso decisamente meno riuscito) ma questa volta è la musica a fare la parte del leone, grazie ad una scrittura nitida ed evocativa, con una melodia discendente che imprime al ritornello grande capacità di presa. L’ignoto cantante che ci ha accompagnato finora (il press kit dei Barale lascia un po’ a desiderare…) con la sua voce piacevolmente asciutta e sobria, trova il giusto pathos e dispiace non riascoltarlo dopo l’intervento di una voce femminile che convince fino ad un certo punto. Sarà invece una coda strumentale in pieno stile “Space Trip” ad accomiatarci, in attesa di un nuovo viaggio stellare.

 

Marcello M

 

TrackList

  1. Mountains Of Madness
  2. Distant Lands
  3. Awakening
  4. Imagination
  5. Dancing Spirit
  6. Rain & Cry
  7. Lady Of The Dark Room
  • Anno: 2023
  • Etichetta: Karma Conspiracy Records
  • Genere: Hard Rock Psychedelic Stoner

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