Esordio, sotto l’egida della My Kingdom Music, per questo terzetto di artisti siciliani provenienti da altre (stilisticamente parlando) esperienze musicali, uniti sotto il nome di Eternal White Trees: dietro al microfono troviamo Gerassimos Evangelou, polistrumentista di cui ci siamo già occupati su queste colonne, recensendo la sua one-man band di black metal, Lord AgherosAndrea Tilenni (Fear Of Eternity, Sinoath) ha curato la batteria e le tastiere e infine Antonio Billé (Anakonda) si è occupato di chitarre e basso.

Copertina, un rapace solitario domina un paesaggio boschivo e nuvoloso, e titolo, ‘The Summer That Will Not Come‘, ci aiutano ad inquadrare le coordinate del progetto che ruota su un metal decadente, malinconico, legato strettamente al gothic rock. La pioggia di sottofondo dell’intro ‘It Comes The Rain‘ è esattamente quello che ci aspettavamo come preludio a ‘Ravens Lady‘, una sofisticata e complessa struttura di suoni che si rincorrono, tra riff in stile In Flames e Dark Tranquillity, su ritmiche e atmosfere dei maestri Novembre o, per restare in Scandinavia, degli ultimi Katatonia.

Reasons‘ riprende gli stessi schemi anche se con maggiore prolissità, e questo è un difetto che talvolta compare nell’intero disco, dove lo stesso tema viene riproposto senza variazioni per troppe volte. ‘Waters‘ spezza il ritmo: nasce con un lento incedere, con le voci sovrapposte ad una intensa chitarra e sfocia in una angosciante e penetrante colonna sonora di un gelido pomeriggio di gennaio (io c’ho sentito anche un po’ di Septicflesh, nella parte centrale con la voce in growl). ‘The Butterfly and The Hurricane‘ è uno scolastico mid tempo e insieme alla luttuosa ballata ‘My Funeral‘ rendono omaggio al periodo gothic metal dei Paradise Lost (persino la voce sembra quella di Nick Holmes).

La lunga title track riassume lo stile evocativo ma non meno drammatico e melanconico degli Eternal White Trees e, dopo ripetuti ascolti, risulta probabilmente la punta di diamante, insieme alla conclusiva ‘Flawless‘, costruita come una minisuite, con la chitarra che disegna finalmente un riff doom metal, si apre ad una evocativa e lisergica atmosfera che, tramite una parte recitata, sfocia in un finale malinconico.

Il disco è ben confezionato, suonato con maestria e, oserei dire in lunghi tratti, con dolcezza; la produzione frena volutamente un po’ di pesantezza che non avrebbe stonato a mio parere. Spuntano a sprazzi influssi di atmosfere mediterranee e qui il ruolo di Evangelou è evidente avendole parimenti ritrovate nei suoi Lord Agheros. Tastiere e cori arricchiscono le melodie rimanendo in secondo piano ma esaltando il cantato e la chitarra di Antonio Billè.

La strada è tracciata, gli Eternal White Trees dimostrano di avere le idee chiare, senza appesantire le composizioni con quella pletora di stili e generi che spesso mischiati tra loro risultano insipidi ed indigesti. Al tempo stesso non inventano nulla ma lo realizzano dannatamente bene. Da ascoltare con una tazza di caffè caldo in mano, comodamente seduti sul divano, la nebbia che bussa alle finestre, riflettendo sul senso della vita.

Filippo Marroni

 

TrackList

  1. It Comes The Rain
  2. Ravens Lady
  3. Reasons
  4. Waters
  5. The Butterfly And The Hurricane
  6. My Funeral
  7. The Summer That Will Not Come
  8. Flawless

 

  • Anno: 2023
  • Etichetta: My Kingdom Music
  • Genere: Black Metal

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