Sono passati tre anni dall’ultimo album, “Underwater Bell Pt.2”, e adesso i Revoltons sono ritornati sulla ribalta metallara italiana pubblicando il loro nuovo lavoro in studio: “Celestial Violence”.

Alex Corona (unico elemento fondatore del gruppo) ha dovuto rimettere insieme i pezzi della sua band, inserendo tre nuovi elementi rispetto all’ultima formazione di tre anni fa.

Con l’entrata dei nuovi membri, il quintetto di Pordenone, ha leggermente cambiato la sua musica ed in questo full-lenght si può notare una base heavy metal con accenni power e qualche riff progressive; il tutto graffiato dalla voce di Antonio Boscari che in alcuni pezzi, porta in growl la sua tonalità.

Celestial Violence” parla di ciò che la pandemia ha suscitato, con testi molto toccanti e diretti e con un sound leggermente rinnovato ed appropriato alla situazione tragica e dolente che la pandemia ha creato.

L’album si apre con un intro ‘(2020 Alternative)’ di poco più di un minuto e mezzo dove apre con una chitarra acustica molto piacevole ed una parte cantata che ci introduce dolcemente all’interno del disco dei friulani.

Con l’arrivo di “Escape or Down” (forse il pezzo migliore di tutto il disco) ci scateniamo in un heavy metal sporcato da ritmi leggermente più veloci e da una chitarra che crea un buon sound, perdendosi nel suo assolo, forse, dalla song stessa.

Così anche in “Generation Mask” possiamo appagarci di una musica heavy metal classica e ben strutturata con buoni ritmi senza esagerare e perdersi troppo.

Invece, al contrario di ciò che ci potevamo aspettare, in “The Darkfall” assaggiamo ritmi lenti, con una voce che si trasforma, durante il suo corso,in growl ma il sound alle spalle, poco dark, non rende giustizia al contesto che i ragazzi friulani volevano dare.

Non poteva mancare una ballad, “Nany John Skennon”, ma solo per circa un minuto e poi il ritmo metallico che caratterizza questa band riprende a fare il suo dovere.

Abbiamo appena finito la prima parte e lo possiamo capire dal fatto che adesso incontriamo un brano di due minuti, “The Game” molto lenta e tranquilla; un duetto con una voce femminile che trasuda emozioni di disagio.

Riff power accostati ad un sound più classico, si scatenano in “Low Ranking Businessman” cosi anche in “Reality is a Crime”, “Spiritual Monster”, Cosmic Disabled” che si succedono l’uno all’altro, differenziandosi da alcuni riff, che all’interno delle stesse cambiano, rendendole meno simili tra loro.

Lockdown Diares” è un brano lento, accostabile ad una ballad, e si percepisce un senso di dolore ed oscurità. Nonostante questo è una canzone ben strutturata e ben interpretata.

Come finale i Revoltons hanno scelto un altro mini brano di poco meno di due minuti, suonato da una chitarra triste e rabbiosa, ma allo stesso tempo esce fuori una vena acustica che da speranza.

Celestial Violence” Cerca di spiegare i sentimenti e la visione (molto comune) dei yre anni passati in pandemia e possiamo dire di averlo fatto molto bene.

Ci sono alcuni pregi da sottolineare come le buone corde vocali di Antonio Boscari che riesce a modificare la sua voce all’interno della solita canzone, fino a raggiungere il classico graffiato da growl oppure riuscire ad incastrarsi bene con la voce femminile in “The Game”.

Sicuramente anche i testi sono stati redatti molto bene e si rendono molto efficaci come anche la chitarra ha una sua parte importante, anche se alcune volte si perde nelle sue corde.

In alcuni punti, l’LP, risulta semplice, fatto dato anche dalla lunghezza dei brani (forse troppo lunghi) che possono portare ad annoiare l’ascoltatore che desidera finire il disco.

È comunque Uno dei migliori lavori effettuati da questa storica band del mondo metal italiano e sicuramente risulta molto interessante.

 

Fefo Wylde

 

TrackList

  1. 2020 Alternative
  2. Escape or Drown
  3. Generation Mask
  4. The Darkfall
  5. Nany John Skennon
  6. Low Ranking Businessman
  7. The Game
  8. Reality is a Crime
  9. Spiritual Monster
  10. Cosmic Disabled
  11. Lockdown Diaries
  12. Violentia Patris Caelestis?
  • Anno: 2023
  • Etichetta: Sleazy Rider Records
  • Genere: Alternative Progressive Metal

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