King Potenaz sono una interessante band Heavy/Doom pugliese. Il progetto prende vita da una serie di jam session per poi iniziare il naturale processo di composizione di brani inediti che, con grande passione per il genere, risultano essere molto  riusciti ed apprezzati.

Il 28 Aprile del 2023 è uscito il loro intrigante debutto discografico con l’Argonauta Records: “Goat Rider“.  Il debutto della band pugliese riesce ad esprimere tutto l’amore per il doom/stoner degli ultimi 25 anni dimostrando di aver imparato molto, soprattutto a livello compositivo, dai Maestri del genere; infatti i riff sono devastanti, heavy e penetranti e mai noiosi o scontati.

Le iniziali “Among the Ruins“ e “Goat Rider” sono due grandi esempi. Se il primo brano sembra prendere ispirazione dal doom piu’ lento e decadente (con una bellissima intro di tastiere che potrebbe ricordare l’idea della coda di ‘Left Hand Path‘ degli Entombed) la seconda è un immersione totale tra il vecchio sound psichedelico anni 70 (ovviamente i Black Sabbath) e il suond piu’ moderno e malefico (Eletric Wizard in primis). La sezione ritmica svolge il suo ruolo in maniera egregia e permette alle chitarre di creare riff su riff per poi creare delle ottime strutture musicali che servono al singer per potersi esprimere al meglio. Due brani veramente ottimi che non sanno di mera fotocopia ma che, nei limiti del genere, sanno essere abbastanza vari e godibili. Da segnalare i riuscitissimi cambi di tempo del batterista.

Goat Rider“ è una grandissima song che profuma di Kyuss al 100% ma anche degli Entombed piu’ sabbathiani e meno cavernosi. Il Singer possiede la grande capacità di creare melodie semplici ma molto efficaci mentre il sound del basso segue, con grande ispirazione e capacità, il lavoro  della chitarra. L’inquietante coda finale e l’ingresso di tastiere/maledette rendono il brano ancora piu’ godibile e da apprezzare. Nonostante l’assenza di assoli di chitarra, i King Potenaz riescono a colpire l’ascoltatore!

Pazuzu” e “Cosmic Voyager“ rimangono tra le song migliori dell’intero disco. L’energia lisergica e psichedelica che esce da queste due song è di altissimo livello. Ascoltando molte volte i brani, i nostri sembrano che abbiano preso certe sonorità degli Hawkwind e le abbiano inserite in riff che devono moltissimo alla fase finale del Maestro Paul Chain (quello di ‘Park of Reason‘ e ‘Cosmic Wind‘). Le linee vocali, in “Pazuzu“ sono disperate quanto riflessive ma allo stesso tempo delicate e straordinariamente affascinanti.

Il secondo brano è una composizione interamente strumentale che deve molto al soft jazz ma anche alla migliore musica elettronica degli anni 70. Una song che potrebbe essere inserita in qualsiasi colonna sonora di film fantascientifici. Dopo la malata e psichedelica “Moriendoom” la tenebrosa e inquietante “Monolithic”. Un brano che, con intelligenza, sa prendere qualcosa degli ultimi Celtic Frost e dei migliori Kyuss. Una miscela decisamente interessante dove i pesanti riff di chitarra coordinano la sezione ritmica per creare dei cambi di tempo molto interessanti e riuscitissimi. La voce del singer è potente e cavernosa al punto giusti!

La conclusiva “Dancing Plague“, grazie ai suoi ritmi cadenzati e quasi da film horror, riesce a concludere in pompa magna un grandissimo album che dovrà interessare moltissimo agli amanti del genere! Da ascoltare!

 

Domenico Stargazer

TrackList

  1. Among the Ruins
  2. Pyramids Planet
  3. Goat Rider
  4. Pazuzu
  5. Cosmic Voyager
  6. Moriendoom
  7. Monolithic
  8. Dancing Plague
  • Anno: 2023
  • Etichetta: ARGONAUTA Records
  • Genere: Heavy/Doom Metal

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