“Nekyia”, nella cultura dell’antica Grecia, è un rito attraverso il quale le anime dei defunti vengono richiamate sulla terra e interrogate sul futuro. Per estensione, il termine è usato anche per indicare la discesa negli inferi, intrapresa da diversi eroi della mitologia non solo greca, sempre con lo scopo di interrogare i defunti sugli eventi futuri. Ed è in questa misteriosa terra di mezzo ideale, sospesa tra il terreno e l’ultraterreno, che prende vita il terzo full lenght dei liguri Winterage, band power metal talentuosa capitanata dal virtuoso Gabriele Boschi, compositore e violinista di indubbio valore.
Il sound del combo genovese resta sempre nel solco di quel symphonic power che li contraddistingue sin dal primo EP, “Winterage”, consolidato poi nel primo full lenght, “The Harmonic Passage“, e dal secondo album, “The Inheritance Of Beauty”. Con “Nekyia” i nostri raggiungono un sound altisonante e maestoso come mai prima d’ora, caratterizzato dall’epicità tipica di alcune colonne sonore cinematografiche. L’ascoltatore viene così idealmente catapultato in questa dimensione onirica, nella quale vita, sogno e aldilà si sfiorano e si interrogano.
La contaminazione tra stilemi operistici e cinematografici è evidente sin dall’intro “Apertio Ad Profundum” , porta attraverso la quale varchiamo la soglia ideale di “Nekyia” e oltre la quale veniamo assorbiti da un maestoso rincorrersi di cori epici, assoli di chitarre che dialogano magistralmente con le sinfonie del violino, accompagnati dal furore della sessione ritmica. Ancora una volta, la peculiarità della band genovese è quella di “relegare” le parti cantate ad un ruolo di comprimario e non di protagonista quasi assoluto: la voce, comunque sempre impeccabile di Daniele Barbarossa, non è che uno degli strumenti di questa orchestra corale che sono i Winterage. E’ una scelta che può lasciare disorientati, ma che, invece, è, a mio parere, uno dei valori aggiunti della band. In questa coralità complessiva, nessun brano spicca in maniera particolare: pur essendo tutti pezzi perfetti in sé, alla fine del platter nessuno di essi riesce a scalfire l’omogeneità generale del lavoro. Solo “La Fonte d’Essenza” spezza questa cavalcata continua, come una verde radura nella quale prendere fiato e godersi la bellissima prova canora di Barbarossa.
“Nekyia” è, insomma, un album teatrale, che va assaporato e giudicato nella sua epica coralità complessiva ed il giudizio non può che esser positivo: un lavoro che è testimone dell’evoluzione di una band che, sono sicura, ha ancora molto da offrire in futuro.
Luy C.
TrackList
- Apertio Ad Profundum
- Simurgh The Firebird
- The Cult Of Hecate
- Numen
- Nekyia
- La Fonte D’Essenza
- Dark Enchantment
- White Leviathan
- Metamorphosis, A Macabre Ritual
- Resurrectio Ad Mundum
- Anno: 2023
- Etichetta: Scarlet Records
- Genere: Power Metal
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