Mi occupai dei Reasons Behind molti anni fa, e poi ne persi le tracce, così mi è sembrato doveroso dare un’occhiata alla loro discografia; mi sono reso conto che non sono stati esattamente produttivi, con un gap di ben sei anni tra The Alpha Memory e Project M.I.S.T.’, loro penultimo lavoro.

Ero quindi molto curioso di sentire cosa il tempo avesse portato nella band, dopo quella lunga pausa, e in particolare con il loro ultimissimo LP, ‘Architecture of an Ego’, disco di dieci canzoni rilasciato sotto Scarlet Records, e dalla copertina molto avanguardistica (qualcuno direbbe “Cyberpunkish”). Mi è impossibile non constatare che il sound della band si sia mosso verso lidi più elettronici, e infatti qui abbiamo un connubio tra power metal ed electro metal, quest’ultimo sembra stare diventando ormai da tempi non sospetti un cambiamento comune per certe band power, e non me ne stupisce, poiché si tende a creare un mix tra due tipi di suoni (power ed elettronica) leggeri e orecchiabili, e che in un certo qual modo collimano.

Alla intro del tradizionale minuto e mezzo (‘Zero Dawn’), che subito ci introduce a quello che caratterizzerà gran parte del disco, segue la vera opener, ‘The Fall of Human Race’: voce vagamente effettata, un sound bombastico e potente, un ritornello funzionale, per un brano diretto e con qualche spunto interessante, ma che pare aver paura di osare, e che preferisce mantenersi su una struttura lineare e in qualche modo spoglia. Anche ‘A New Breed’ ci propone qualche buona idea, lavorando molto di effettistica, ma tutto sommato recuperando qua e là dei luoghi comuni che sanno un po’ troppo di già sentito. Passo direttamente a ‘Heart Begins to Break’, brano forte di una base più travolgente e un cantato trascinante, mentre in ‘Phantom Pain’ abbiamo una struttura più complessa e variegata sopra la quale si muove un cantato più presente che mai.

Con ‘Seas of Grey’ abbiamo un’idea a metà tra partiture più oniriche e una ritmica a tratti martellante, laddove ‘I³’ è una composizione più dura, per atmosfere più travolgenti e funzionali, anche grazie all’energia dell’ospite Greta Cangelosi (in arte Grace Darkling), vocalist dei Nocturna.Ci avviamo verso la conclusione con ‘The Flame Inside’, una composizione energica dalla base orecchiabile con cui ben si sposa il cantato, ma a chiudere le danze degnamente è ‘Letter To The Last Of Us’, un brano che ha buone idee, un cantato che resta, degli effetti funzionali, e in generale con le giuste carte per alzare la media.

Passiamo ora alle conclusioni. A me l’idea di base non dispiace, anzi, la musica elettronica (o “trance metal”, come la band si definisce) è uno strumento dalle potenzialità molto elevate, ma i Reasons Behind sembrano toccare solo la superficie di quello che il genere rappresenta, partorendo letteralmente delle idee sviluppate solo in parte, e forse ispirandosi fin troppo a chi prima di loro ha varcato quelle soglie. In poche parole, non solo non lasciando doverosamente il segno (i brani filano, ma spesso non restano), ma andando a mescolarsi fin troppo bene al polverone di band che pure marciano nella stessa direzione.
Sono curioso di scoprire cos’altro ci vorrà proporre la band prossimamente, e resto in genuina attesa di un loro prossimo lavoro.

 

Recensione a cura di Francesco Longo

 

TrackList

  1. Zero Dawn
  2. The Fall Of Human Race
  3. A New Breed
  4. Into The Break Of A Better Day
  5. Heart Begins To Break
  6. The Phantom Pain
  7. Seas Of Grey
  8. The Flame Inside
  9. Letter To The Last Of Us
  • Anno: 2023
  • Etichetta: Scarlet Records
  • Genere: Power/Electro  Metal

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