13Secondo album in studio per i Formalist, super gruppo italiano, con membri di Forgotten TombMalasangre e Viscera, “We Inherit a World at the Seams”, lavoro dai tratti Black metal, Doom, Sludge e Drone. La copertina mostra Kimitake Hiraoka, meglio conosciuto come Yukio Mishima, scrittore giapponese, nell’atto di compiere il Seppuku, il suicidio rituale dei Samurai. Come il precedente lavoro, questo album è composto da tre brani di lunga durata, l’intero album dura, infatti, approssimativamente 44 minuti. Iniziamo con l’ascolto.

 

Si parte con “Warfare”, brano ricco di sonorità opprimenti e toni scabrosi, tempi che si allungano all’infinito, un viaggio attraverso un mondo dominato da tonalità cupe e grigie, atmosfere tetre e malsane, la musica si alterna a suoni tetri volti alla creazione di questa ambientazione in cui l’ascoltatore viene catapultato.

 

Il prossimo brano è “Monuments”, le sonorità sono meno opprimenti, ma arrese in maniera eguale, non si nasconde alcuna speranza tra le note di questo brano, le chitarre in tremolo picking si alternano a riff dalla parvenza più doom e funerarie.

 

A chiudere l’ascolto è “Selfish”, che riprende le sonorità di oppressione, con maggiori effetti sonori e rumori3 , disperatamente lenta, che vede una maggiore apertura melodica rispetto ai brani precedenti, malinconica ed a tratti sognante, secondo il mio parere, il brano migliore dell’album.

 

Ad ascolto terminato si tirano le somme, ‘We Inherit a World at the Seams‘ è un album carico di cinismo, dalle tonalità pessimistiche, un viaggio in un mondo tetro e grigio, il tutto condito con un’ottima produzione nonché una grande maturità compositiva. È sicuramente un ascolto decisamente non adatto a tutte le orecchie, ma sarà certamente apprezzato dagli amanti del genere.

 

Salvo Dokk Mulè

 

TrackList

  1. Warfare
  2. Monuments
  3. Selfish

 

  • Anno: 2023
  • Etichetta:  Brucia Records
  • Genere: Black/Doom,  Sludge e Drone

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