Un viaggio introspettivo ed intimo quello che l’artista milanese (anche se il cognome nasconde origini meridionali) ci propone. Musicista dotato, preparato tecnicamente, polistrumentista, si avvicina alla musica in tenera età ed impara ben presto, oltre che a suonare, anche le tecniche di canto. cantautore e compositore, colla bora con artisti internazionali del calibro di Tm StevensRichie Kotzen e Kee Marcello; inizia a cavalcare le scene con una propria band (The Lorean), per poi dedicarsi dal 2010 alla carriera da solista pubblicando in poco più di dieci anni sei album. Arriva nel 2023 a questo “Dreams & Decadence” registrato e mixato da Davide Favale con la supervisione, in fase di masterizzazione, di Giovanni Versari (già con Muse e Vinicio Capossela).

Otto tracce (la nona è una extended version) di un Rock in acustico molto soavi e delicate, suonate e cantate dal Forleo con una perizia veramente invidiabile: si toccano confini inesplorati del nostro subconscio, le note che si susseguono vi faranno volare per andare a scoprire atmosfere mai scoperte fino adesso. E’ vero sì, come si legge nelle note di accompagnamento, che vi sono tracce di un certo Folk di stampo se vogliamo irlandese, ma a me queste oscillazioni del metronomo portano alla mente la sei corde di David Gilmour e le magiche ambientazioni create da un altro chitarrista inglese, Steven Wilson.

Un percorso velatamente oscuro e saggiamente impegnativo, che via via viene costruito sulle armonizzazioni che l’artista riesce a regalare a noi umili uditori: ci si può allontanare dalla posizione centrista poggiante sul nostro personalissimo ego e far sì che il nostro orizzonte sensoriale si allarghi, grazie anche agli intrecci degli accordi e delle pennate di un pezzo come “The Black Curtain“, dove veramente si possono sognare le roride pianure inglesi. Melanconia, infinitezza e struggimento d’animo fanno da cornice alla voce ferma e coinvolgente del Forleo. Gli affetti a noi più prossimi risultano essere estremamente involgenti, invischianti ed alcune volte anche compromettenti quando si tratta di comporre e di creare relativamente all’oggetto del nostro sentire (De Andrè non scrisse mai una riga e mai suonato una nota a favore della sua squadra del cuore perchè troppo coinvolto): “Promise” è dedicata alla prole ed è sfacciatamente, oltremodo, oltre le righe, emozionalmente pesante, con un piano che direttamente tocca le corde più intime dei nostri cuori, ci costringe ad un impegno verso il profondo del nostro più inconfessato e recondito vissuto affettivo; si percepisce l’evoluzione della vita, le iniziali difficoltà, poi con il progredire delle concatenazioni musicali si evidenzia una commisurata fiducia nel futuro.

Non c’è che dire, ci troviamo di fronte ad un artista che sa coinvolgere, che riesce ad emozionare, che è in grado di trasmettere sensazioni: se riuscite, avendo il chitarrista una discreta attività live, andate a vederlo in concerto se capita vicino alla vostra zona abituale di residenza. Non è propriamente Heavy Metal, ma quando la musica è bella e suonata bene non possiamo non fare i complimenti; non possiamo essere complici di chi omette la verità, bisogna dirla, scriverla e sostenerla.

 

Leonardo Tomei

 

TrackList

  1. The Black Curtain
  2. Sweet
  3. Places
  4. Promise
  5. Up To You
  6. Antarktica
  7. Hollow Year
  8. Yes Man
  9. Sweet (ext version)
  • Anno: 2023
  • Etichetta: M2F
  • Genere: Guitarist

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