Tornano dopo un silenzio durato circa un decennio i The End of Six Thousand Years, con una nuova formazione che conta membri da tutta Italia. Presentano un nuovo EP, che andremo insieme ad analizzare.

L’ascolto inizia con “Collider” con una decadente aura dai tratti post rock, che scema lentamente per poi trascinarci in sonorità decisamente più black. Tormentata, dissonante e cruda, ha dunque tutte le carte in regola per cogliere l’attenzione degli amanti del genere. Prosegue “Endbearer”, che presenta tratti decisamente più melodici, l’influenza post rock calca abbondantemente la sua impronta. La batteria alterna ritmi che ricordano il punk a ritmi più pesanti, la voce è come un urlo tetro che risale dagli abissi.

Voidwalker” ha sonorità decisamente apocalittiche, dissonante, crudele e senza pace, con riff che si rifanno molto al death metal con alcuni sprazzi di black metal. “The Man Who Loves to Hurt Himself” è una cover dei noise rocker statunitensi Today Is the Day, la band ha deciso di seguire la linea originale del brano arricchendola con le sonorità che li contraddistinguono. Decadente cattiva, densa di rumori, con ritmi ossessionanti e senza pace.

Ad ascolto terminato si tirano le somme, questo seppur breve ep dà un’ottima idea di quanto la formazione attuale funzioni bene, questo lavoro si mostra con sonorità moderne, le varie influenze sono ben distinguibili e si mescolano bene tra loro, rendendolo originale e non banale, anche la produzione è buona. Renderà sicuramente felici gli amanti del genere.

 

Salvo Dokk Mulé

 

TrackList

  1. Collider
  2. Endbearer
  3. Voidwalker
  4. The Man Who Loves to Hurt Himself (Today is the Day Cover)

 

  • Anno: 2023
  • Etichetta:  Hypershape Records
  • Genere: Black/Death Metal

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