Progetto solista. Al suo quinto full lenght.

I progetti solisti hanno, secondo me, un quid che spesso manca ad una vera e propria band: l’unicità e la personalità del lavoro. O meglio… l’intimità.

Certo, bisogna anche saperci fare. Ma quando trovi quello che ci sa fare, che lavora con attenzione, passione, cura dei particolari, l’intimità della proposta salta sempre fuori con una certa prepotenza.

Ed è esattamente il caso che ci occupa.

Gli Ars Manifestia si muovono sul terreno del black metal. Un black lento, sofferto, poetico, straziante, sfociante a volte in cavalcate terrificanti (come accade nel bel mezzo della titletrack).

L’album è un concentrato di dolore, sofferenza, contorcimenti interiori che ti strappano il cuore.

Pare proprio che sia stato eliminato qualsiasi filtro tra l’anima dell’artista e quello che ci viene proposto. E’ un lavoro “trasparente”, nel quale, senza trucchetti da quattro soldi o artifici particolari, si viene catapultati, avvolti in una patina nera come la pece e densa come una colata di lava.

Una sezione ritmica precisa, perentoria, buia e profonda, fa da cuscinetto a riffs gelidi, taglienti e ossessivi, permettendo poi alla voce di lacerare il tessuto sonoro, con uno screaming efficacissimo.

Grandissima prova.

Album che richiede qualche ascolto e un po’ di attenzione per essere gustato appieno: impegno, questo, che verrà ripagato, statene certi.

 

Maurizio Gambetti

 

TrackList

  1. London 28 December 666
  2. I Don’t Make An Effort To Share
  3. The Warmth
  4. Il Mattino Della Follia
  5. My Void

 

  • Anno: 2023
  • Etichetta: Fog Foundation
  • Genere: Black Metal

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