Formatisi a Cremona esattamente nel 2000, gli ‘Embryo’ sono stati piuttosto prolifici nei successivi 23 anni, tra cinque LP, vari singoli, un EP e alcune demo.
L’ultimo nato dei nostri è ‘A Vivid Share on Misery’, lavoro di otto canzoni granitiche e ponderate rilasciato sotto Rockshots Records, e che vede la partecipazione straordinaria di George Kollias, batterista dei Nile.
L’opener ‘Pride’ ci accoglie con una bella martellata sui denti, tra riff incalzanti e camaleontici, qualche tocco di tastiera qua e là, e un cantato preciso e poliedrico tra screaming e growling. La chitarra sembra quasi riprodurre una marcia inesorabile nel riff d’apertura di ‘Highest Flame’, che ci propone un intermezzo assolutamente melodico composto da chitarra distorta in assolo accompagnata da un delicato arpeggio, in seguito affossate fino alla chiusura da un ritmo micidiale. Più lineare la successiva ‘Darkest Light’, brano funzionale dai riff affilati, un cantato in qualche modo melodico nella sua brutalità, e una batteria assolutamente superlativa.
Molto più claustrofobica la successiva ‘The Seed of Lividity’, dove nel ritornello la voce propone spesso scream con growl sovrainciso (o viceversa), effetto vincente che mi fa sempre pensare a un esercito di voci anziché solo due. Riff aperto contraddistingue ‘MMDC’, che invece si pone un po’ più sul solenne, tra atmosfere malinconiche ben realizzate e cantato disperato, per quella che è probabilmente l’idea più melodica e “romantica” della band. ‘Medusa’ è un brano sopratutto furioso, e nonostante sia anche a tratti cangiante, non mi ha colpito particolarmente. Direi che se la cava grazie a qualche idea, con qualche lode e nessuna infamia. Più interessante ‘Vanitas’, brano martellante che si fa via via più aspro, dove risalta un ritornello accettabile ma un po’ freddo, e un saggio uso della tastiera che fa da tappeto qua e là nella seconda metà del brano.
Si chiude con una cavalcata senza pietà chiamata ‘Concrete Visionary’, una smitragliata senza fine che risolleva adeguatamente le sorti un po’ ridotte da ‘Medusa’ e ‘Vanitas’.
In conclusione, ‘A Vivid Share on Misery’ è un disco affilato, con buone idee, e una buonissima esecuzione. L’esperienza di oltre vent’anni del chitarrista/compositore principale Eugenio Sambasile e del collega cantante Roberto Pasolini sono più vive e attive che mai, e i due paiono muoversi bene assieme. Ho poi molto apprezzato i vari inserti di tastiera, ahimé un po’ ridotti all’osso o un po’ troppo messi in secondo piano, mentre il comparto batteria si rivela eccellente.
‘A Vivid Share on Misery’ è un disco che forse può essere digerito con qualche difficoltà all’inizio, ma con gli ascolti successivi è possibile mettere in risalto dettagli che potrebbero esserci sfuggiti la prima volta.
Recensione a cura di Francesco Longo
TrackList
- Pride
- Highest Flame
- Darkest Lights
- The Seed Of Lividity
- MMDC
- Medusa
- Vanitas
- Concrete Visionary
- Anno: 2023
- Etichetta: Rockshots Records
- Genere: Death Metal
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