La nuova creatura del produttore e batterista Carlo Altobelli (Toxic Basement Studio) debutta con questo dischetto che condensa in circa mezz’ora la propria versione di un Death Metal di vecchia scuola, macchiato di hardcore, groove, thrash e grind.

L’immaginario grafico e tematico scelto evoca i consueti temi della distopia, del controllo e di tante altre brutte cose, condite da pessimismo e fastidio. Il look da anonimi incappucciati con felpa nera, a cavallo tra spacciatore di quartiere, black bloc e ladro delle pubblicità degli antifurti, contribuisce a generare quella “atmosfera da vendere” che ci viene promessa nelle linee di accompagnamento dell’album.

Passando all’ascolto, devo dire che la prima impressione è stata ottima, seppure molto distante dalle coordinate sonore previste leggendo le indicazioni stesse della band: a mio avviso, nessuna traccia di IncantationImmolation o primi Cannibal… Decisamente più presenti invece un certo tipo di riffing cafone e smargiasso di estrazione hardcore thrash, lo spettro di Brutal Truth ma soprattutto dei Terrorizer (pur senza la loro urgenza) e addirittura sfumature Black Metal! Mi ricordano anche i Misey Index, con qualche marcia scalata. Ciò che mi ha subito convinto è stato il tipo di suono, portatore di una genuinità ormai rara, e una performance che mi è parsa finalmente svincolata da gabbie metronomiche.

Devo ammettere però che purtroppo l’entusiasmo si è spento in fretta e che i vari ascolti successivi, anziché ravvivare la fiamma, hanno evidenziato quello che alle mie orecchie resta il problema principale del disco: i riff ci sono, ma mancano le “canzoni”. Già, perché se un riff valido può capitare a chiunque abbia un minimo di dimestichezza con lo strumento, tutt’altra faccenda è riuscire ad utilizzarlo come elemento di un’architettura estetica ed emotiva che catturi in una manciata di minuti un nucleo di significato degno di essere non solo registrato, ma anche desiderato da chi lo ascolterà. Ecco, questa delicata e speciale magia, secondo me, non accade quasi mai su “Self Elevating, Deep Inside The Void”.

 

L’iniziale “Massacre Of The Truth” è un esempio lampante di quanto appena esposto e rispecchia con la propria struttura quella di molti altri brani, ovvero una sequenza di dieci, dodici riff, ciascuno ripetuto per qualche battuta e subito abbandonato in un continuo usa e getta di momenti a volte brillanti, ma spesso mediocri (cioè tragicamente “medi”) che lascia una sensazione di intercambiabilità, di indefinitezza, sospensione, relativa inutilità dei singoli, nel tritacarne della società… che magari sono emozioni volute e coerenti con il concept generale, ma che da ascoltatore non mi hanno certo entusiasmato.

Si fa fatica ad affezionarsi ad un brano in particolare e spesso la sensazione è che si sia tenuto tutto il materiale improvvisato, senza troppa selezione, pur di finalizzare il minutaggio necessario, ma per fortuna non mancano le eccezioni. L’ipotetico “lato B” mi è sembrato più a fuoco, con composizioni dotate di maggior senso e atmosfera. “Lifetime Conviction” è una scheggia che colpisce e si insinua in profondità riff dopo riff senza perdere di intensità e sarebbe stata un’opener decisamente più convincente! “I Am” ha un buon gancio iniziale che sarebbe potuto quasi diventare un ritornello e “Beyond Myself” ha un bel finale insistito. “Mind Eraser Body” tira fuori un arsenale di riff thrash primi anni novanta, quando il genere cercava nuove scappatoie, mentre la conclusiva “Randomly Somewhere” profuma di Autopsy e si accomiata con promesse scure e minacciose.

Ho trovato deludente la prestazione vocale di Alberto, che aggiunge davvero poco alle composizioni e sembra un rubinetto che viene aperto o chiuso, anziché il gran cerimoniere dell’apocalisse che ci si aspetterebbe.

Memorabile, invece, il suono del basso!

 

Marcello M

 

TrackList

  1. Massacre Of The Truth
  2. Deeper
  3. Pledge Allegiance
  4. Overturning Events
  5. Realm Of Void
  6. Lifetime Conviction
  7. I Am
  8. Beyond Myself
  9. Mind Eraser Body
  10. Randomly Somewhere

 

  • Anno: 2023
  • Etichetta:  Slaughterhouse Records
  • Genere: Death Metal

 

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