I Sirgaus sono ormai ospiti conosciuti sulla nostra webzine, che si è occupata di gran parte dei loro precedenti lavori ormai dal 2013, quando la band usava l’inglese come lingua per le proprie lyrics. Da quell’anno a poco, tuttavia, i nostri avrebbero preferito esprimersi usando, invece, l’italiano.
Con l’autoprodotto ‘L’anguana e la Gemma del Mare Ancestrale’, la band, o meglio, la coppia di quel di Belluno, torna alla carica con un concept di ben sedici canzoni legato ad una fiaba locale.
E in effetti, se il brano omonimo d’apertura mi aveva dato un sospetto, con ‘Zoro’ diventa una certezza: la band intende, senza se e senza ma, portarci in un mondo fantasy fatto di sfumature delicate, composizioni eleganti, e un occhio di riguardo verso la colonna sonora e il musical. A brani più adrenalinici come la suddetta ‘Zoro’, si susseguono lavori solenni come ‘Indomita Arte’ e ‘La Miniera Oscura’, forti anche di un cantato imponente, per tracce generalmente lunghe (raramente sotto i cinque minuti, fino ad arrivare ai 7 e passa). L’approccio al sinfonico ci propone intro delicate come nella trionfale ‘Monti Pallidi’, brano che dietro una struttura onirica si risolve in un testo sognante che ben si muove sotto le atmosfere ora tenui, ora più decise nella ritmica. Richiami oscuri e a tratti arabeggianti caratterizzano la più dinamica ‘Sui Porti Di Candia’ , mentre un’idea più claustrofobica avvolge ‘Sotto una Luna Crescente’, dal cantato via via più alterato e incisivo. Al termine del climax, si toccano momenti più delicati con ‘Il Sogno Torna a Vivere’, canzone più lineare, la quiete dopo la tempesta, mentre ‘Cadore Provincia del Nord’, brano che si è aggiudicato anche un videoclip, è una pensata che mette in risalto le voci dei due cantanti sotto un versante strumentale vittorioso e incalzante.
‘L’Anguana e la Gemma del Mare Ancestrale’ è, prima di tutto, un album symphonic rock/metal che, se ho ben capito, ha l’ambizione di voler unire l’idea del musical con le distorsioni e le atmosfere tipiche del genere. Mentre nulla ho da dire sugli elegantissimi inserti di tastiera, né sulla preparazione canora da un punto di vista tecnico, la critica che muovo (di nuovo) è legata al dislivello voci/musica: i testi hanno una valanga di informazioni, al punto che l’interesse sembra calare quante più parole vengano spese, e sopratutto nel modo in cui vengono spese, che all’orecchio m’è spesso suonato un po’ troppo lineare, e a causa di ciò non riuscivo a sentire quella breccia nel cuore, al di là di debite eccezioni (come l’intrigante ‘Sotto una Luna Crescente’). Ho avvertito il cantato come uno strumento spesso statico, non sempre molto colorato, e me ne dispiace doverlo mettere in chiaro, poiché traspaiono nel duo spontaneità e gioia nel proporre la propria musica.
Al di là di quello, i Sirgaus ci propongono un lavoro con buone potenzialità, dalla struttura creata con tatto e delicatezza, anche nei momenti più aggressivi, una fiaba interessante che cerca di parlarci con il cuore, invitandoci in un mondo mistico dove la mente può rilassarsi per un po’.
Francesco Longo
TrackList
- L’Anguana e la Gemma del Mare Ancestrale
- Zoro
- Indomita Arte
- La Miniera Oscura
- L’Anguana
- Monti Pallidi
- Zoro (ripresa)
- Sui Porti di Candia
- Un Pianeta di Meraviglie
- Sotto una Luna Crescente
- Il Sogno Torna a Vivere
- La Gemma Ancestrale
- Cadore Provincia del Nord
- A Zubiana
- Cora (Bonus Track)
- Following the Stone (Bonus Track)
- Anno: 2023
- Etichetta: Autoprodotto
- Genere: Symphonic Rock/Metal
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