Il nuovo progetto di rock melodico porta il nome, solo in parte, del tastierista Lorenzo “Lorerock” Nava: StreetLore.
Lorerock dopo anni di esperienze in gruppi locali ha deciso di pubblicare e dare un contributo personale al mondo del rock melodico italiano, con la fondazione del gruppo StreetLore (pronuncia italiana o pronuncia inglese? In ogni caso è accattivante) e la stesura sentita e decisa di brani melodici.
Lorerock decide di coinvolgere il suo amico di vecchia data della Burning Minds Music Group e produttore Pierpaolo “Zorro” Monti per la registrazione in studio. Zorro decide di farsi aiutare da un coproduttore: Alessandro Broggi ma che ha dovuto lasciare a causa di problemi personali dopo la pandemia e viene sostituito da Andrew Trabelsi.
Lorerock coinvolge e si affianca artisti di eccelso valore, come Matteo Serra (Room Experience, Charming Grace, Sovversivo), Angelo Sasso (Airbound) e Luca Ferraresi (ex-Perfect View) rispettivamente alla chitarra, basso e batteria.
Ebbene, adesso che abbiamo la formazione quasi completa, Lorerock non assume un solo cantante ma decide di collaborare con più cantanti di livello euforico come Terry Brock (Strangeways, Slamer, The Sign), Jesús Espín (91 Suite, Secret), Sue Willetts (Dante Fox), Dion Bayman, Davide “Dave Rox” Barbieri (Wheels Of Fire, Charming Grace, Raintimes, Room Experience), Eric Concas (Soul Seller), Stefano Lionetti (Lionville), Mario Percudani & Josh Zighetti (Hungryheart), Davide Gilardino (Mindfeels, Michael Kratz), Satin, e Marcello Spera (Alchemy).
Una line up decisamente molto potente e decisa a far bene ed infatti quando inseriamo il disco e schiacciamo il bottone “PLAY” ci accorgiamo subito del lavoro che è stato effettuato e completato egregiamente.
Album composto da undici brani, tanti quanti cantanti si esibiscono al microfono e credo che questa decisione strettamente insolita e inusuale sia stata fatta per avere sempre una voce ed un’interpretazione diversa e più sincera.
L’album si apre con due inni all’amicizia come i titoli ci svelano e una musica davvero coinvolgente e molto piacevole all’orecchio, con la vocalità veramente azzeccate.
Il ritmo sale, la musica si fa più dura ed iniziamo a balzare in piedi per ascoltare i brani successivi ai primi due. Se con i primi due eravamo ad occhi chiusi e rilassati, adesso stringiamo i pugni e rendiamo omaggio al rock con i brani “Crossroad” e “The Storm”.
“Only Wounds Remain” e “Say Farwell” forse sono I due brani più commerciali ma nulla toglie la personalità della musica e nella prima forse, la parte vocale non si sentiva pienamente a suo agio, cosa che nel secondo brano invece, tira su un brano eseguito bene dal punto di vista della chitarra ma poco nel resto.
Il nono brano si rende molto commerciale, difettando dal resto dell’album che invece rispetta molto il rock. Chitarra molto bella, forte e accattivante, il resto rimane commerciale.
“Shelter from the Rain” e “Shadows and Lies” in apparenza sembrano ballad ed anche commerciali. Ebbene contengono un po’ di entrambi ma posseggono delle voci e delle parti di chitarra molto interessanti. Forse a questo punto dell’album potrebbero essere meno apprezzate ma credo che si meritino i complimenti lo stesso.
Non nominare ‘Aeglos‘ è come dire che il lavoro degli StreetLore non ha significato. Un lento di tutto rispetto, scritto e musicato ottimamente ed interpretato da una voce eccezionale che lo rende unico. L’entrata della chitarra nel suo assolo assona ai lenti metal di stirpe eccezionale.
Ebbene si! L’album si conclude con un bel pezzo, abbastanza movimentato che racchiude sia la parte melodica sia quella commerciale. Orecchiabile e chiude positivamente un lavoro ben fatto.
L’album rende molto omaggio al rock melodico costruito con un’idea ben precisa e suonato molto bene. Peccato per quell’inciampo che, nonostante siano brani molto carini, cadono un po’ fuori tema, sporgendosi sul muretto del commerciale.
Ottima idea quella di avere una line up di voci diversa per ogni brano, inusuale ma ben presentata.
Chissà cosa il futuro ci riserverà per questa ottima band.
Fefo Wylde