Il misterioso progetto Fugit, one man band creata da Andrea Milan torna con un lavoro sulla lunga distanza, che fa seguito all’Ep da me recensito un paio di mesi fa. Dopo le sperimentazioni acustiche ed ambient questo ‘Morphogenetic Fractal Hologram‘ viene presentato come una svolta più metal, mi accingo all’ascolto e il primo brano ‘White Limbo’ mantiene coordinate dark ambient con l’ausilio della voce femminile della special guest C.C., la quale accompgna la musica dell’artista anche nelle tracce 2,5 e 9.
‘Starburst‘ sembra uscire dai ghiacciai della Groenlandia tanto è fredda e cupa, con questa voce eterea che aleggia nell’arria sotto le sfuriate della batteria di nordica provenienza. Un black metal aggiornato, chiamatelo pst black o shoegaze, di certo non musica fruibile da chicchesia.
Il concetto astrale e al contempo musicale prosegue in ‘Ekpyrosis‘ dove lo stesso Andrea si impossessa delle tenebrose parti vocali, il viaggio, come detto nella presentazione del cd, vede le emozioni che sorgono con la consapevolezza che la realtà non è altro che un ologramma morfogenico frattale, che evolve costantemente il suo suono verso nuove melodie. Questo è quello che si cerca di mettere in pratica in questo cd e questa canzone ne è l’esempio più sincero. Viaggio emozionale quindi che ci trascina nell’abisso sonoro di Fugit.
Un lavoro ostico che richiede ascolti approfonditi, che una semplice recensione non può spiegare in poche righe, l’ipocondriaca ‘Shrivel‘ assesta un colpo basso alle nostre certezze a cui fa seguito l’avvincente soavità di ‘Deus Sive Natura‘ condotta dalla morbida vocalità di C.C., l’arpeggio iniziale di ‘Dysphoria‘ ci scorta verso un violento attacco black con scream e clean alternati con sagace esperienza.
La title track deflagra nel suo incedere decadente e malinconico, dark a tratti post new wave, preludio alla strumentale ‘Il Volo Proibito‘, sei minuti di sperimentazioni che abbinerei a gotico gregoriano, archi e pianoforte decadenti e a tratti lugubri, interessante.
Il tutto si chiude con ‘Out Of Sync With The World‘ che aggiunge quell’emozione horror al suo portamento malinconico.
Ripeto disco ostico che va ascoltato diverse volte, Fugit ci sorprende in ogni caso per il suo approccio mistico, emozionale o per meglio citarlo “Come un esploratore di un mondo lontano, guarda l’universo consumare la vita“.
Gary Stone
- Anno: 2022
- Etichetta: Autoprodotto
- Genere: Post Black Metal Blackgaze
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