Nelle recensioni musicali si scrive sempre che ‘sono necessari più ascolti per apprezzare…’, ‘… cresce con il tempo’, ‘… si scoprono sfumature che non avevamo colto…’.
Con ‘Passage’ degli Amthrya tutto questo non vale, basta arrivare in fondo ai 60 minuti, arrivare in fondo ad ascoltare i sette pezzi presenti nel CD per capire tutto quello che c’è da capire, o meglio per vivere subito le emozioni che il gruppo piemontese ci vuole trasmettere. Ma andiamo con ordine: ‘Passage’ è il terzo full lenght degli Amthrya, band fondata dal batterista Barry Yukimura che si inspira nel look e nelle tematiche alla mitologia giapponese.
L’album, il primo non autoprodotto ma uscito per la Ad Noctem Records/Drakkar, ce lo raccontano gli stessi autori come ‘un viaggio, una destinazione in spazi infiniti, verso ricerche complesse e contraddittorie… l’essere umano e l’abisso della paranoia, la distorsione della realtà…. Amthrya prosegue il suo cammino tra le ombre dell’animo umano, svelandone gli orrori e mostruosità…’ .
‘Passage’ è la colonna sonora fortemente calzante rispetto alle finalità sopra descritte. I suoni sono freddi, compressi, sembra di fare una lunga doccia gelata di piccolissimi vetri che ti graffiano la pelle. La teatrale cantante Kasumi Onryo urla angoscianti, tormentate e dissonanti liriche alternando feroci growl (sentitevi ‘Frozen October‘) caratterizzando fortemente l’intera opera. Non c’è un attimo di respiro e sebbene ci siano tentativi di modulare più atmosfere anche all’interno della stessa canzone, ‘Passage’ è un monolite da gustare nel suo complesso.
La produzione è perfettamente piatta ma c’è grande tecnica nella sezione ritmica, Hellequin al basso e Barry Yukimura alla batteria, e nel chitarrista Void. Se ancora non avete ben chiaro il genere musicale proposto è perché anche il recensore sta facendo fatica a classificarli, non che all’interno di una recensione corra questo obbligo, ma è sicuramente funzionale alla comprensione dell’opera da parte del lettore dare indicazioni in questo senso: gli Amthrya si definisco Black Metal ma io trovo assolutamente riduttiva questa definizione. C’è tanta ‘avantgarde’, intendendo il termine come voglia di proporre nuove modalità espressive rispetto a quanto già ampiamente proposto; c’è del progressive, se non altro nel minutaggio dei pezzi, ci sono sprazzi jazzistici ma anche tanto death metal con blast beat e riff distorti, dissonanti ma anche pieni di shred; nella lunga e conclusiva title track compaiono tratti sludge-doom con momenti di rilassante ‘ambient’.
A dispetto di tutto questo, come dicevo all’inizio, non si fa fatica ad immergersi nel suono degli Amthrya, non sono necessari ripetuti ascolti; piuttosto si è subito consapevoli di quando avremo voglia o bisogno di ascoltare ‘Passage’: in una serata piovosa, malinconica, quando, come diceva Troisi, si vuole soffrire e non si vuole essere disturbati, quando si vuole soffrire fino in fondo e godere di questa sofferenza.
Filippo Marroni
TrackList
- A New Trace
- Dreads In Tears
- Frozen October
- Thorns Of Shame
- The Flow
- Monochromatic
- Passage
- Anno: 2022
- Etichetta: Ad Noctem Records/Drakkar
- Genere: Black metal
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