Non sono molte le band, soprattutto italiane, che, come i White Skull, non hanno alcun bisogno di presentazione: la band veneta, infatti, vanta una carriera ultra trentennale, tanto segnata da diversi cambi di line-up quanto costellata da notevoli successi, che hanno fatto la storia della scena metal italiana e non solo.

Sempre fedeli a sé stessi, i White Skull incarnano dunque il metal tricolore nel senso più genuino del termine e “Metal Never Rusts”, pubblicato dalla greca Rock Of Angels Records, è infatti un concentrato di puro heavy metal old style, con qualche venatura power, giusto per rendere ancora più incisivo il sound del Teschio Bianco.

In questo senso, ha evidentemente giocato un ruolo anche l’ingresso nella line-up del nuovo chitarrista, Valentino Francavilla, che pare aver sposato in toto lo spirito della band di Tony “Mad” Fontò.

Metal Never Rusts” è, dunque, un solido disco di puro heavy metal: niente di particolarmente originale forse, ma dannatamente azzeccato e potente. Complice anche la collaborazione con un tale Chris Boltendahl (Grave Digger), i nostri ci regalano una sferzata di energia e di caro, vecchio e genuino metal.

L’incipit è, infatti, quanto mai possente, affidato ad un brano come “Hammer On Thin Ice”, tiratissimo, veloce e aggressivo, nel quale giocano un ruolo notevole i cori che sembrano quasi dei veri e propri inni. La title track “Metal Never Rusts” alterna, invece, ritmi serrati a momenti più melodici, che ben si accordano con il pathos del messaggio, un vero e proprio giuramento di fede.

Il platter scorre sulle note di brani dai ritmi serrati, che non lasciano respiro, se non nei momenti dedicati ai cori, sempre ben congegnati e coinvolgenti: “Skull In The Closet”e la bellissima “Scary Quiet”, solo per citarne due.

Un discorso a parte meritano “Black Ship” e “Heavily Mental”. La prima è una vera e propria cavalcata epica, una maestosa digressione power metal in cui tutto funziona alla perfezione. “Heavily Mental”, invece, è un brano epico carico di pathos, i cui i ritmi rallentati contribuiscono ad aumentare la forza del sound.

Non passa inosservata poi “Pay To Play”, manifesto di integrità della band, che si esprime su questa pratica senza mezzi termini, con tanto di citazione da “Il Padrino”, sicuramente lodevoli. Non può mancare, infine, a chiuder il tutto, la bellissima power ballad “Weathering The Storm”, cantata a più voci, struggente e potente allo stesso tempo.

Insomma, il ritorno del Teschio Bianco non sorprende, ma soprattutto non delude: nostalgici del buon heavy metal, “Metal Never Rusts” non può dunque mancare tra i vostri ascolti.

 

Luy C.

 

TrackList

  1. Hammer on Thin Ice
  2. Metal Never Rusts
  3. Skull in the Closet
  4. Black Ship
  5. Heavily Mental
  6. Scary Quiet
  7. Ad Maiora Semper
  8. Jingle Hell
  9. Pay to Play
  10. Weathering the Storm

 

  • Anno: 2022
  • Etichetta: Rock Of Angels Records
  • Genere: Heavy Metal

 

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