Il giorno se ne andava e l’incipiente oscurarsi del cielo toglieva a tutte le anime mortali che stanno sulla Terra ogni loro fatica: per me si va ne la città dolente, per me si va ne l’eterno dolore, per me si va tra la perduta gente.
Lasciate ogni speranza o voi che vi apprestate ad entrare nel mondo tenebroso ed oscuro della band bolognese che con un monito eterno vi attenziona e vi mette in allarme già dalla prima traccia a guisa di intro.
Personalmente inserisco questo tipo di produzioni dentro i territori del Death moderno, con rimandi a Fear Factory e a Korn certamente, ma che per le tematiche trattate ci si spinge maggiormente verso quel tipo di evoluzioni contenutistiche che sono state del Thrash fine anni 80.
Giunti al terzo lavoro in studio, dopo il faticoso periodo di reclusione nazionale, hanno deciso di mettere nero su bianco ciò che emotivamente è rimasto dentro ognuno di loro dopo quella esperienza.
Un album questo che ha un filo conduttore comune e cioè, come si legge nelle note di accompagnamento, prendendo spunto dalla figura di Prometeo e dal contenuto del poema Paradise Lost, viene narrata la figura di Lucifero riadattandolo ad una propria e personale visione ed interpretazione.
I toni sono foschi, cupi, mefistofelici, sulfurei: si parte con la cacciata e l’esilio e da questa seconda traccia emerge tutta la rabbia per l’accaduto e, attraverso anche un cantato pulito e tendenzialmente melodioso, viene fuori una sorta di malinconia per l’inevitabile allontanamento. Il video di supporto a “Exile” è minimalistico ma al contempo didascalico. Ma comunque è la tristezza che serpeggia anche nei pezzi seguenti che getta un’ombra glaciale sui pezzi; una tristezza causata dal ricordo di ciò che fu ma che ora sta drammaticamente svanendo, come terra che scivola via sotto i piedi. Un Lucifero che vuole aiutare il genere umano, che tenta di parlare la sua stessa lingua (emblematico è l’excursus in ambienti più tranquilli come per esempio in “Adam“). Lucifero – Prometeo un unico che ruba (atto illecito e condannabile) all’Eterno per donare (gesto benevolo e caritatevole) a colui che ha un percorso segnato, finito e mortalmente terreno.
Simbolo estremo di ribellione a tutti i poteri acquisiti per diritto di censo, sfida alle autorità costituite, gesto contro tutte le imposizioni, contro il pensiero unico, ideologie e falsi miti. Per tutto questo esiste soltanto una reazione da parte del potente: la dannazione continua, duratura, perenne, senza fine; un divieto verso i pubblici uffici della realtà apparente e pre – stabilita. Ma forse attraverso il tormento, il dolore, le pene subite, si può rialzare la testa e riprendere il cammino verso lo chiaro mondo, e, passo dopo passo, senza riposo, per un pertugio tondo, uscire a riveder le stelle.
Leonardo Tomei
TrackList
- Throne
- Exile
- Rebellion
- Eden
- Adam
- Redeemer
- Destroyer
- Damnation
- Torment
- Anno: 2022
- Etichetta: Superbia Music
- Genere: Metalcore
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