Sono oramai anni che si sentono le stesse frasi fatte sul rock, come ad esempio: “Il rock è morto” etc., sono davvero inutili. Soprattutto quando viene affermato che in Italia non sappiamo fare rock. Una grassa risata risuona in tutta la nazione perché band come i Whitche’s Brew incarnano l’essenza del rock, dell’hard rock.

Nel 2007 si sono uniti questi quattro ragazzi per dare vita ad una band che ad oggi vanta quattro full-lenght ed un EP (la loro prima pubblicazione).

La loro musica ci trasporta indietro di qualche anno o forse più ma atterriamo negli anni ’90. Nonostante abbiano omaggiato i Black Sabbath (con “Return to the Sabbath” nel 2011), si nota un attaccamento alle basi rock and blues, una radice molto forte ma la personalità dei musicisti ci porta ad ascoltare creazioni ben definite, personali; riff di chitarra classic rock si alternano ad assoli avvincenti e strutturati, il basso non è da meno e rende la batteria una parte fondamentale delle canzoni.

L’album apre molto bene con un pezzo peperino ed elettrico che ci fa capire che non si sono dimenticati chi erano anzi, si sono migliorati.

E così prosegue per tutto l’album anche se, quasi tutti i brani iniziano con un intro più o meno piacevole ed a volte risulta essere fuori tema. Forse da usare in una live oppure in un video musicale? Libera interpretazione ma nonostante questo, l’album scorre molto bene e si fa ascoltare con molto piacere.

Poco prima della metà del disco questo ritmo scalzante e per niente malinconico viene spezzato, dando spazio ad una ballad (se così vogliamo chiamarla) “Devil’s Whorehouse”. Anche se non è un vero e proprio lento rock, calma le acque agitate per quasi cinque minuti.

Si riprende subito con il rock lasciato e continua fino alla fine, con un’eccezione:

Take you there”. Questo brano ricorda molto un Southern Rock in stile Lynyrd Skynyrd e viene espresso in grande stile musicale e vocale.

Nei primi ascolti si notano alcuni sound che riportano a versi elettronici che forse con il rock non ci incastrano niente (forse dati dagli arrangiamenti in studio) ma quando si ripassa e si alza il volume quello che prende è Blacks, con la sua voce pulita che si presta molto bene ai brani e li interpreta alla perfezione, dando prova delle sue abilità canore.

Un full-lenght elettrico e movimentato di hard rock italico ben costruito e ottimamente eseguito con alcuni punti moderni che però si fanno ascoltare ed intro che potevano essere anche tagliati in alcuni brani ma che non spezzano assolutamente lo scorrere dell’album.

 

Fefo Wylde

 

TrackList

  1. Find A Way
  2. Redneck Saloon
  3. Shot Of Rum
  4. Devil’s Whorehouse
  5. Contagious
  6. Ti Bon Ange
  7. Take You There
  8. Good Spot
  9. See You Next Time
  10. Out Of Control

 

  • Anno: 2022
  • Etichetta: Universal Music Italia
  • Genere: Hard Rock

 

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