Grandfather tell me a story…” Gli Spitfire sono nati nel 1981, come classico quintetto Heavy Metal per poi trasformarsi, già a partire dal 1986, in un power trio sempre comunque fedele alla NWOIHM. Passano più di quaranta (dico quaranta, understand?) anni e il trio continua a macinare riff come se niente fosse, mantenendo il monicker leggermente aggiornato: SPITFIRE MkIII e rimanendo imperterritamente aderenti alla fede metallica che li ha visti prime movers.

A.D. 2022 (il disco è uscito il 30 settembre scorso per Andromeda Relix/ Heart Of Steel) – “Shadows Phantoms Nightmares ”: un tristo mietitore si muove su un carro pieno di chitarre elettriche sullo sfondo di una fumosa città, portando con sé un carico di Heavy Metal vecchio stile, ma con una produzione bella fresca, con suoni belli grassi e graffianti dal sicuro appeal. Nei 12 pezzi presenti nel disco (11 nella versione digitale) – tutti inediti – la band mette insieme materiale di recente composizione e alcuni pezzi provenienti direttamente dagli immarcescibili eighties, fonte comune di ispirazione, per cui la resa dei pezzi è comunque omogenea e convincente in ogni caso.

Per farci capire di che pasta sono fatti, i nostri partono subito in quarta con “Earthquake” un pezzo da headbanging dall’inizio alla fine, dove il bassista/cantante Giacomo “Giga” Gigantelli, con la sua voce classicamente ruvida e piena di feeling ci introduce nel mondo SPITFIRE MkIII nel migliore dei modi: facendoci scuotere la testa e divertendoci alla grande.

Non c’è solo adrenalina nelle corde della band: ne è un ottimo esempio la successiva “The Eagles Are Laughing”, dove le cose si fanno più serie, ma altrettanto convincenti: il pezzo è un bel mid tempo articolato e di forte impatto, una delle cose più interessanti del disco, a mio modesto avviso.

Phantom Barrow” è il primo dei tre pezzi ripescati dalla macchina del tempo (gli altri due sono l’anthemica “Screaming Steel” e “Gangs Fight ” impreziosita da un bell’assolo al fulmicotone – come si usava dire una volta – del sempre ottimo Stefano Pisani), una bella cavalcata metallica che si trasforma pian piano in qualcosa di diverso, più intimo e oscuro.

La melodia esce fuori prepotentemente qua e là nel corso del disco, segno che la band ha introiettato sapientemente le molteplici influenze che l’hanno resa in grado di colorare i brani in maniera saggia e, pur in maniera classica, originale; ne sono un esempio “Once It Was Human”, che ha anche un grandioso assolo di Pisani ad esaltare il tutto e “Beauty Vs Beast”, che si apre con arpeggi di chitarre classiche per poi partire ariosa e vitaminica in uno dei pezzi che mi sono piaciuti di più dell’intero disco.

Ho trovato tanto cuore e feeling nella ballad “Spirit Of The Blindman”, dove il drummer Luca Giannotta ci dimostra che non è solo bravo a pestare duro e altrettanto feeling, ma dai toni più taglienti e cromati nella saxoniana “Sign Of The Times”, altro grande mid tempo e altra bella prova vocale di Gigantelli.

Gli SPITFIRE MkIII in questo disco hanno trovato la quadra, sintetizzando la loro lunga esperienza in un prodotto valido, con il cuore al posto giusto e lo spirito ben saldo nel presente di un Heavy Metal che si rinnova pur rimanendo sempre fedele a sé stesso.

 

Cristian Angelini

 

TrackList

 

  1. Earthquake
  2. The Eagles Are Laughing
  3. Phantom Barrow
  4. Once It Was Human (The Fly)
  5. Spirit of the Blind Man
  6. Screaming Steel
  7. Gangs Fight
  8. Golem of Prague
  9. Sign of the Times
  10. Beauty VS Beast
  11. Winners Take All
  12. Despair (CD bonus track)

 

  • Anno: 2022
  • Etichetta: Andromeda Relix / Heart Of Steel
  • Genere: Heavy Metal

 

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