Spetta alla francese Great Dane Records rilasciare il primo album dei deathsters Spiral Wounds, dopo l’esordio, nel 2021, con il digital EP omonimo.
L’ossatura musicale di questo album si basa su un binomio che, partendo dal citato death, si apre a sonorità black in certe sfuriate anche vocali e nell’uso di ritmiche tipiche dei due generi estremi.
Il terzetto vede la presenza di due rappresentanti storici del metal sardo, ovvero Patrizio Melis e Sandro Naitana (il primo al basso ed il secondo impegnato alle chitarre e alla programmazione dei suoni di batteria), che si affiancano ad un’altra figura carismatica, in questo caso proveniente dalla Calabria, ovvero l’inossidabile Peppe Tatangelo che, in questa occasione, lascia le quattro corde per dedicarsi esclusivamente alla prestazione vocale che ho molto apprezzato nei vari passaggi, interpretando le dure e schiette tematiche trattate nell’album.
Queste dieci tracce, delle quali purtroppo non posseggo i testi, si articolano in un viaggio a tappe che tocca i vari aspetti della miseria umana, scavando nell’intimo più profondo e strappando via, anche in maniera violenta, le troppe maschere di ipocrisia di cui ci serviamo…
Questa operazione è ben rappresentata dal moniker che la band ha scelto, le ferite a spirale strappano e lacerano di continuo, restituendoci un dolore che non ha fine, ma che ci serve a tenerci vigili ed attenti, nascosti, forse ottenebrati, forse protetti dalle ombre…
Qualcuno storcerà il naso per la già citata drum machine, per quanto mi riguarda, la scelta è invece interessante, vista anche l’impronta più reale data in fase di programmazione, che la rende, decisamente più umana.
Non voglio citarvi brani in particolare, ma sicuramente farò ascoltare degli estratti di questo lavoro nei miei programmi radiofonici, perché, ancora una volta, la nostra scena musicale ha partorito un album interessante che potrà, sicuramente, aggiungere qualcosa nella produzione degli ultimi anni con un pizzico d’orgoglio che esula il mero campalinismo o, ancor peggio, l’adulazione a tutti costi (pratica sempre più frequente ed ancora più dannosa della critica a priori….).
Che dirvi di più…sul finale dell’album c’è anche un’interessante apertura alla melodia, ma non aspettatevi una ballad…
E adesso, procuratevi questo album e lasciatevi lacerare l’anima da questi tre “portatori sani di morte”…
Francesco Yggdrasill Fallico
TrackList
- Beneath The Mud
- Dreaming Fears
- Death Painted In The Face
- Declino
- From Bad To Worse
- Human Plagues
- So I Die
- Luminary Clarity
- Hermetic
- Shadows Of Murderous Death
- Anno: 2022
- Etichetta: Great Dane Records
- Genere: Blackened/Death Metal
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