A chi interessa il post rock strumentale? Se siete tra i pochi che hanno timidamente alzato la mano, questo dischetto potrebbe soddisfare la vostra voglia di musica ricercata ma non troppo impegnativa, intelligente, mondanamente elitaria e… beh, chiaramente autoreferenziale!
Ideale come sottofondo per i vostri aperitivi nell’appartamento da studenti universitari con gli amici nerd, queste sei tracce offrono un bel panorama sonoro, con tanti timbri, effetti ed effettini, come la mazzetta di un campionario di colori. Che non è propio come un quadro… E in effetti, tutti questi cluster ritmici ripetuti in varie salse, con le scarne melodie generate da spostamenti quasi casuali, come quando da bambini si giocava con la tastiera senza saperla suonare, non restituiscono la soddisfazione e l’emozione di vere e proprie “canzoni”. E non certo per il fatto che manchino i cantati.
Devo riconoscere che Alessandro, Lorenzo e Claudio, stando alla prolissa ed esaustiva presentazione contenuta nel press kit, sembrano davvero persone piacevoli e brillanti. Mi colpisce molto il contrasto tra la dettagliante verbosità con cui descrivono le canzoni e il progetto, paragonata alla scelta di escludere le parole e le voci dalle composizioni stesse. È innegabile la forte necessità narrativa che sgorga dalle loro annotazioni e non posso fare a meno di chiedermi se ciò non derivi dalla consapevolezza di non essere riusciti ad essere sufficientemente espliciti con la sola musica.
Poi, personalmente, mi fa piacere scoprire che l’aritmia cardiaca in 15/16 di “Kardio-Kombat” sia dovuta ad una interessante riflessione biomeccanica, ma queste appendici di significato, non essendo incluse nella musica, sono giusto simpatiche speculazioni ombelicali degli autori. Certo, ogni ascoltatore, suggestionato dai titoli oggettivamente evocativi, è libero di costruire la propria storia e il proprio mondo, ma il materiale sonoro, per quanto curato, è un po’ avaro di stimoli. O almeno, su di me, questi spezzoncini di fraseggi, queste melodie che non vanno da nessuna parte, le strutture ellittiche e ripetitive (non a caso ricostruite dal vivo con l’utilizzo di loop station), lasciano una sensazione di incompiutezza, di appetito non soddisfatto.
A livello di produzione è tutto molto gradevole e, se ci si volesse concentrare solo su questo aspetto, i 3ONVEGA sono da promuovere a pieni voti, dato che hanno privilegiato la ricerca di un suono personale e professionale condividendo anche a livello umano l’avventura con i produttori Camillo ed Enrico Crippa, al NiCe Studio di Piacenza.
Su “Kolorbloks” troverete bravi musicisti, una stratificata, ipnotica ripetitività, suoni di chitarra intriganti, qualche sorpresa ritmica, atmosfere scanzonatamente distopiche, un non so che di romanticamente robotico e una sorta di frustrazione da labirinto senza soluzione. Se vi basta…
Marcello M
TrackList
- Hokkaido
- Fembots
- Kardio-Kombat
- Mechanolia
- Gorni Kramer
- Dagen H
- Anno: 2022
- Etichetta: Luminol Records
- Genere: Post Rock
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