Mettiamo subito le cose in chiaro.

Depressive Black Metal, One man band, durata complessiva circa un’ora, quattro pezzi la cui lunghezza varia tra i 12 e i venti minuti.

Ora. Prima di ascoltarlo avevo una grossa paura, non posso negarlo. Quella di annoiarmi a morte.

Cioè, io sono un amante dell’HC e del thrash ragazzi. Potete anche comprenderla la cosa. È umano. Ognuno ha i suoi gusti e i suoi limiti. Aspetto, questo, che per un recensore può essere un grosso problema.

Ho iniziato l’ascolto, quindi, con molta (e giustificata, visto i miei trascorsi) titubanza.

E invece lo sapete come è andata a finire? Che dopo il primo ascolto me lo sono ascoltato un’altra volta, e poi un’altra volta ancora.

In definitiva: se uno (come Zeb-zerø) riesce nell’intento di non far annoiare un thrasher-punk come me con una proposta del genere qualcosa vorrà pur dire, o no?

I quattro pezzi hanno la capacità di coinvolgerti fin da subito, di farti entrare come in una storia della quale non vedi l’ora di scoprire il finale.

Il depressive è un genere strano: da un lato è freddo come il ghiaccio, ma dall’altro ha dentro molta passione, molto cuore. Ed il cuore ci vuole per indagare un sentimento come la tristezza.

Sentimento che, potrà sembrare un paradosso (ma questa, come dico spesso, è la magia della musica) può essere anche meraviglioso.

Un gran bel lavoro, e questo anche grazie ad una produzione che rasenta la perfezione.

Cosa dicono i grandi chef quando giudicano bene un piatto? “Si sentono tutti i sapori”. Ecco, la stessa sensazione che ho avuto io ascoltando “After All These Years”: si sentono bene tutti gli strumenti, pur confluendo i suoni in un affascinante sintesi finale.

Non mi resta che consigliare l’ascolto. Pure ai thrashers.

Maurizio Gambetti

TrackList

  1. aNti
  2. aBisSo 79
  3. n.n.n. (NebbiaNeraNostalgia)
  4. Trans-Grado (Inverno 05-06)

 

  • Anno: 2022
  • Etichetta: Visionaire Records
  • Genere: Depressive Black Metal

 

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