SVART VINTER

Esordio con i fiocchi, per la Black Mass Prayers, dei romani Svart Vinter, ossia Luca Gagnoni e Emanuela Marino, con la collaborazione dell’artista argentino Noctem Aeternus alla voce.

‘Mist’ è il titolo che racchiude sette tracce di Black Metal ortodosso, in linea con la migliore scuola norvegese ma mai banale. Tanti gli elementi che colpiscono positivamente l’opera prima degli Svart Vinter (in norvegese ‘Inverno Nero’): sicuramente la produzione, moderna, pulita, che permette di godere a pieno del complesso tappeto sonoro creato dalle chitarre, un equilibrato mix di violenza, epicità e malinconia come solo questo genere di metal riesce a evocare; parlavamo del lavoro dei due chitarristi (Luca Gagnoni ha curato anche le parti di basso e la programmazione della batteria) senza dimenticare la prova al microfono del polistrumentista Noctem Aeternus, assolutamente perfetta (dopo Abbath, direi che diventerà il mio vocalist preferito in ambito Black); altro punto a favore sono gli assoli che impreziosiscono la mezz’ora di musica di ‘Mist’, penso per esempio a quello di ‘Catharsis’; ma soprattutto, all’interno di un genere dai canoni stilistici, compostivi e sonori ben definiti e ampiamente usati e riusati nella sua più che trentennale storia, colpisce la freschezza compositiva: ‘Pyre’, ‘Decay’ con i suoi sbalzi melodici e furiosi, ‘Catharsis’, sono gemme di assoluto valore.

Di fronte ad un giudizio positivo a 360° si rischia di diventare noiosi e ridondanti; accompagnati anche da un’ottima copertina, gli Svart Vinter meritano sin da ora la ribalta internazionale. Il 2022 è stato un anno incredibile a parer mio per il Metallo Italiano, soprattutto nell’ambito della musica estrema e ‘Mist’ vale come, se non di più, di tante acclamate e recenti produzioni estere (di Darkthrone e Dark Funeral tanto per fare un esempio).

E mentre mi godo per l’ennesima volta il mid tempo di ‘Vinter’ vi saluto con la caldissima raccomandazione di ascoltarvi gli Svart Vinter.

Filippo Marroni