Vardan è un’Entità attiva da 25 anni con all’attivo 34 full lenght, oltre a innumerevoli split. One man band dedita ad un ambient black metal, quanto meno per quanto riguarda l’opera che ho per le mani, dai tratti ben definiti ed estremamente peculiari.

No Exit From The Forest” è un lavoro articolato in 5 movimenti in cui a una tessitura di sinth ben costruita e ipnotica, a tratti più ariosa come nella ‘Pt.1‘ (anche se il tema rammenta quello di Twin Peaks, quindi capace di evocare una sottile inquietudine) a tratti più morbosa o malinconica (‘Pt.3‘), viene offerto un controcanto black riflessivo e disperato, generalmente impostato su down tempo e mid tempo introspettivi. Il riffing è impostato su melodie in tremolo picking che a tratti rimandano alle OST settantiane (‘Pt.2‘) e misurati inasprimenti su accordi diminuiti aperti e ottavi tenuti sul hi hat aperto invece che chiuso. Soluzione questa accompagnata dall’emergere di un controcanto evolutivo dei sinth in una riuscita equazione musicale di Tesi (tema d’apertura dei sinth affidati a dei plucks limpidi) e Antitesi (la risposta distorta al tema dei sinth) che sfocia in una Sintesi a completare ogni singolo quadro.

Ma se la musica, in questa sua indovinata dualità tra temi di sinth e commento di chitarre distorte, è gradevolmente malinconica, sono le vocals a sprofondare l’ascoltatore in un abisso disperante.
Lo scream è lacerato, pesantemente effettato in delay e, soprattutto, declinato in un continuo lamento che sembra espresso nel linguaggio dell’Inframondo.
E’ un demone dell’Aria che come vento gelido avvolge i propri mulinelli tra i tronchi di una foresta innevata ed immensa. Un frammento di Oscurità intrappolato e sofferente in un costrutto di Bellezza (la foresta, ovvero la tessitura musicale) che lo lacera e lo ferisce.

Una composizione emotiva di immediata penetrazione e comprensione ma non per questo minimale (non certo banale), vista la ricchezza di piccoli dettagli e la capacità di Vardan di rendere significativo ogni colpo di cassa, ogni caduta sul rullante, ogni accento dato sul crash. Il bilanciamento delle frequenze tra i vari strumenti, all’interno di ogni quadro e nel suo evolvere tra un quadro e l’altro, l’insorgere di un substrato di basse prima di un’apertura in chitarra clean (‘Pt.4‘), il fading differenziato dei temi in chiusura di un quadro… sono tutti strumenti compositivi orchestrati in maniera raffinata per suscitare una risposta emotiva nell’ascoltatore. Un crescendo di emozioni mentre ci si perde nella Foresta del Subconscio evocata da Vardan, mano nella mano con il proprio Demone interiore senza chiedersi chi dei due sia la guida per l’altro (‘Pt.5‘).

[Samaang Ruinees per italiadimetallo]

 

TrackList

  1. No Exit From The Forest PT.1
  2. No Exit From The Forest PT.2
  3. No Exit From The Forest PT.3
  4. No Exit From The Forest PT.4
  5. No Exit From The Forest PT.5

 

  • Anno: 2022
  • Etichetta:  Moribund Records
  • Genere: Black Metal

 

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Autore

  • samaang ruinees

    classe 1970, dopo aver fatto studi musicali classici scopro a 15 anni il metal. a 17 anni il mio primo progetto (incubo - thrashgrind), poi evolutosi in thrash tecnico con gli insania (1989-1997) e infine in death-thrash con insania.11 (2008-attivo). prediligo negli ascolti death e black ma ho avuto trascorsi felici con la dark wave e l'industrial. appassionato di film e narrativa horror, ho all'attivo un romanzo pubblicato e la partecipazione con dei racconti ad un paio di antologie.

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