Secondo episodio discografico per i fiorentini Tailor’s Wave, a distanza di poco più di un anno dal precedente ‘Embroider‘ il gruppo fiorentino, non a caso parlo di gruppo, ci presenta questo nuovo ‘Alchymja‘, Dicevo che non a caso parlo di gruppo, infatti quello che inizialmente sembrava un progetto estemporaneo di Samuele Sarti (polistrumentista) e Rik Forsenna (voce) si amplia inserendo a tempo pieno l’ospite della passata esperienza, Fabio Bucci qui sempre presente nei cori e nelle frasi narrate. Tutto ciò prelude a una vera e propria formazione, che speriamo di vedere presto live, con l’ingresso di Thomas Passanisi alla batteria e Rik ‘Tormento’ Viciani al basso, come annunciato nella pagina fb della band!
Detto questo veniamo a noi e al dischetto prodotto pochi mesi fa,10 brani di sano e robusto heavy metal con qualche venatura thrash e un po’ di modernismo che male non fa. Partiamo dall’interessante copertina che vede i nostri 3 pards uscire dalle nebbie di una società che ci incatena ogni giorno di più, per poi entrare nel booklet che spicca per la presenza di tutti i testi tradotti in italiano, cosa buona e giusta visto le tematiche sociali affrontate che sono di alto spessore in un momento così delicato della sopradetta società in cui viviamo. Non mi addentro oltre lasciando a voi il piacere di leggerli con accuratezza. Dieci brani dunque che evidenziano subito il salto di qualità espresso rispetto al precedente lavoro, la consapevolezza di essere adesso un gruppo solido emerge costante in tutto l’arco del cd.
La voce di Fabio Bucci ci introduce a ‘Rainbow Vengeance‘, l’irruenza vocale di Rik Forsenna si unisce al suono potente declamato dalle chitarre di Sarti, il tutto produce un pezzo heavy metal senza alcun compromesso. Il solo è qualcosa di spettacolare, ma è tutto l’insieme che crea quella giusta alchimia e il ritornello cadenzato e ripetuto all’infinito martella la mente, grande inizio!
Premesso che scegliere un brano preferito in questo lotto è davvero difficile, inizio con lo scegliere ‘Transhumanism‘, primo perchè mi ricorda certi lavori più oscuri dei Judas Priest, secondo perchè la parte vocale è l’arma in più compreso le parti corali che aggiungono merito alla composizione stessa. Però, come dicevo, scegliere un solo brano come migliore è impossibile e infatti ‘Rising Star‘ ci sorprende per la sua delicatezza confusa nella rabbia nascente dettata dal ritmo furioso espresso da basso e batteria. “L’amore vince sempre sulla perfidia,quando le menti sono guidate da cuori puri.”
Aperta da un canto nativo ‘Eagle Feather‘ sprigiona ritmi tribali in un contesto mistico, mi piace la gestione del cantato, il ritornello e il lavoro di basso e batteria supportati da una chitarra più incisiva che mai. Se le impressioni nate dal disco saranno messe in pratica in sede live i Tailor’s Wave spaccheranno e infiammerano i palchi senza ombra di dubbio!
‘Runaway‘ prosegue il viaggio con il ritmo tribale e cadenzato della parte iniziale che prelude a un’ accelerata di puro metallo con virtuosismi chitarristici e che va a chiudersi nel tormentoso ripetersi della parola che da il titolo alla song.
Siamo a metà esatta del cd e le impressioni sono estremamente positive, ripartiamo dal teorico lato b con ‘Straitjacket‘, qui emerge la parte hard rock dei Tailor’s Wave, ma non per questo meno energica di quanto sin qui udito. Qualche tocco di modernità fa capolino nel suono, ma tutto sotto controllo e si riparte con ‘I Will Defend Myself‘, “Non cederò mai alla vergognosa impostura, dall’effetto vomitevole. Danzerò sulle false promesse schiacciandoti i coglioni..”, Cito dal testo, giusto per rendere l’idea di cosa vi aspetta, suoni duri, autoritari, senza mezzi termini heavy metal allo stato brado. Chitarre incandescenti, basso propulsivo, ritmi serrati e via discorrendo fino al ripetuto finale che entra in testa e vedrà scapocciare follemente sotto il palco.Bravi!
‘To March‘ è una cavalcata marziale ove il trio scodella la propria visione musicale, quella senza convenzioni nè cedimenti di sorta, “bisogna marciare sui nemici del popolo, annientando ogni vile reazione nel nascere“. Marciare per la libertà è il grido orgoglioso veicolato dal brano e allora sotto, schiere di soldati, è ora di reagire!
E cosa dire di ‘Army of Powerless‘? Dopo un avvio in sordina si scatena la parte thrash/speed creando un muro sonoro pazzesco, a tratti si rallenta ma lo spirito ribelle risorge perentorio ogni volta contro l’esercito degli impotenti. Il viaggio musicale all’interno di ‘Alchymja‘ si avvia alla conclusione e ‘Specter‘ ribadisce il marchio di fabbrica del trio fiorentino con i suoi suoni tribali, serrati, vigorosi di puro heavy metal.
‘Alchymja‘ è una gradevole sorpresa, ascoltare band che ancora credono in certi ideali musicali e non solo è sempre un piacere in questi tempi di appiattimento sociale e mentale. Sentiremo ancora parlare di loro a lungo!
Klaus Petrovic
TrackList
- Rainbow Vengeance
- Transhumanism
- Rising Star
- Eagle Feather
- Runaway
- Straitjacket
- I Will Defend Myself
- To March
- Army of Powerless
- Specter
- Anno: 2022
- Etichetta: Autoprodotto
- Genere: Heavy Metal
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