Here And Now”, il “qui e ora”, l’hic et nunc è un principio filosofico che si può ritrovare in molte dottrine nel corso dei secoli: il presente come unico elemento fondante e fondamentale per l’azione, per l’esistenza, per la musica; non c’è passato, non c’è futuro, c’è solo questo momento tanto effimero quanto essenziale.

Tornando a noi, come si traduce tutto ciò nella musica propostaci da Steve Foglia (talentuoso batterista sanremese che vanta collaborazioni con Mike Vescera, Adam Bomb e Blaze Bayley) e soci? Il nostro ci propone quello che lui stesso definisce Zen Rock (per le tematiche introspettive che affronta nei testi) che, a livello formale, è un rock a tinte hard diretto e senza troppi fronzoli, molto ben suonato, che potrà sicuramente piacere agli appassionati di sonorità classiche che vogliono passare una mezz’ora abbondante in compagnia di musicisti che si trovano completamente a proprio agio con quello che fanno; forse un pelino nella comfort zone di un genere codificato ormai da decenni, ma sicuramente apprezzabile proprio per questa dimensione familiare e piacevole e con la licenza di stupire quando meno ce lo si aspetta.

Dal canto mio sono un po’ cauto, di primo acchito, nell’avvicinarmi a cuor leggero a band rock che hanno il coraggio o la sfacciataggine (che dipende poi dal risultato) di coniare un nome per il genere che propongono, perché ho sempre timore che la hybris sia dietro l’angolo a chiedere il conto, ma THE STEVE FOGLIA SOCIETY è una band di onesto hard rock che diverte proprio per la sua schiettezza e spontaneità che ci fa vivere proprio “qui e ora” questa passione musicale.

Don’t Kill My Desire” è il giusto biglietto da visita, un pezzo con i Purple nel cuore bello grintoso in cui Daniele Arieta alla chitarra e Edoardo Tavanti alle tastiere ci fanno capire la stoffa di cui sono fatti; “Angels & Demons” è ricca di pathos, ma al contempo graffiante; ottima prova per il cantante Paolo Rossi.

Il riscaldamento è finito e “Master of Nothing” con la sua carica live, ma anche con uno stacco assolutamente inaspettato che dà quel guizzo di originalità in più, ci traghetta alla “title track” “Hic Et Nunc” un pezzo più AOR che Hard, in cui la fa da padrone la costruzione melodica (merito del songwriting ispirato di Steve Foglia che si dimostra un valente compositore oltre a batterista di tutto rispetto) e la chitarra di Daniele Arieta in stato di grazia.

Life’s A Game” a dispetto del nome è un pezzo in un certo qual modo malinconico, che parte con i violini e si apre piano piano ad atmosfere rock neoclassiche, accompagnandoci alla seconda metà del disco che riparte con “Redemption”, un pezzo che inizia un po’ in sordina, ma che è impreziosito da un buon ritornello. Segue poi la strana “Give It Time”, un pezzo veramente peculiare, con un’andatura quasi progressive rock che mi ha riportato alla mente, forse grazie anche alla voce di Rossi che mi ricorda quella di Tony “Gionta” Tartarini, i romani L’Uovo di Colombo.

In “Deafening Silence” è la volta del bassista Mario Pedone di farsi apprezzare, ma è la conclusiva “Don’t Be Afraid”, un pezzo in puro stile Broadway con tanto di fiati, piano e voce in stile confidenziale da vero crooner, il vero colpo di genio: un guizzo inaspettato che spariglia le carte e dimostra la capacità di una band di professionisti di seguire una ispirazione genuina a prescindere dal genere musicale proposto. It did impress me!

Cristian Angelini

TrackList

  1. Don’t Kill My Desire
  2. Angels & Demons
  3. Master Of Nothing
  4. Hic Et Nunc
  5. Life Is A Game
  6. Redemtpion
  7. Give It Time
  8. Deafening Silence
  9. Don’t Be Afraid

 

  • Anno: 2022
  • Etichetta: Autoprodotto
  • Genere: Hard Rock

 

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