Dalle ceneri dei Wicked Minds dei primi del duemila, nascono, completano e definiscono dettagliatamente la propria proposta artistica i G.O.L.E.M. Progressive Rock dalle sonorità settantine ma con una ricerca sonora e compositiva eclettica e quantomai attuale. Tutto questo si materializza con l’esordio discografico “Gravitational Objects of Light, Energy and Mysticism” per Black Widow Records.

 

L’impatto con gli strumenti vintage e l’assenza di chitarra può spiazzare l’ascoltatore che però viene catturato subito dalla grandezza e dalla profondità della proposta dei G.O.L.E.M.

La opener dalla dinamica magnetica divampa letteralmente appena Marco Vincini comincia a cantare; la parte atmosferica centrale carica enormemente l’emotività che culmina con la reprise conclusiva. Se questi sono i presupposti, ci si può solo prefigurare di cosa possano essere capaci i G.O.L.E.M.

 

“Five Obsidian Suns” aggiunge un elemento psichedelico che rimanda ai Pink Floyd ma mantiene quell’impronta autoctona sulla quale la band giustamente punta a fondare la propria personalità musicale. Anche le parti solistiche sono genuine e molto adatte a questa composizione. I brani, dalla durata media oltre i 7 minuti, a mio avviso sono perfetti, non risultano prolissi, sempre giusti; i G.O.L.E.M. si prendono il tempo necessario per narrare le storie dei singoli pezzi, dei piccoli gioielli.

 

“The Logan Stone” altro brano molto intenso ed emozionale dove hammond e tastiera dettano una melodia struggente e malinconica.

“The Man From the Emerald Mine”, probabilmente uno dei miei preferiti, racconta un’altro viaggio musicale che ricorda da vicino i Magellan ma anche gli Uriah Heep, mantenendo i piedi saldamente nel sound dei 70s dirigendosi verso sponde più personali.

“Marble Eyes” si lascia apprezzare alla distanza, progredisce negli ascolti quando si presta più attenzione alle molteplici variazioni che racchiude. L’album si chiude con la title-track, acronimo del nome stesso della band, probabilmente una sorta di manifesto che racchiude sia le radici che le direzioni artistiche dei G.O.L.E.M. Tutto è bilanciato ma con una buona dose di eclettismo negli arrangiamenti, prerogativa costante di questi incredibili musicisti.

 

L’album a mio avviso è un esordio di grandissimo spessore, ci consegna una band matura e molto preparata, brani intriganti e dagli arrangiamenti eccellenti, mai iperbolici, di una finezza unica.

La produzione sonora, se da un lato oltre a mettere in evidenza la matrice 70s si spinge verso una personalizzazione  più “moderna”; forse il mixing/mastering evidenzia troppo alcune frequenze, personalmente certe volte mi ha disturbato, ma è una pura considerazione personale.

 

Consiglio vivamente l’acquisto di questo  “Gravitational Objects of Light, Energy and Mysticism” magari nella versione in vinile, perché ci troviamo davanti ad un album di rara bellezza.

 

Fourarms

 

TrackList

 

  1. Devil’s Gold (Negri/Zammati)
  2. Five Obsidian Suns (Negri/Zammati)
  3. The Logan Stone (Negri)
  4. The Man From The Emerald Mine (Negri)
  5. Marble Eyes (Negri)
  • Anno: 2022
  • Etichetta: Black Widow Records
  • Genere: Prog Rock

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