The Inside sono un trio che ha oramai superato i quindici anni di attività, anche se quello che ci propongono è solamente il loro secondo album: una collezione di otto brani di hard rock melodico che bagna i piedi un po’ nel metal e un po’ nell’easy listening.

Guidati dal frontman Emanuele Caldara, chitarra e voce, i tre di Varese propongono un suono molto levigato, rotondo, pulito, gradevole, rassicurante, mai sguaiato, eccessivo o (ahimè) sorprendente.

Il forte senso per la melodia appare evidente fin dal brano di apertura (e title track) “Awaken”, che ci accompagna ad un ritornello ben supportato da cori che riesce ad essere immediato ma non stucchevole e che chiarisce subito l’innegabile capacità del gruppo nello scrivere canzoni. Nonostante la batteria cerchi di innervare un po’ di doppia cassa e di aggressività, prevale sempre la scelta di una produzione morbida, accessibile anche alle orecchie meno robuste, ottenuta anche grazie all’aggiunta ben dosata di tastiere e armonie vocali.

 

L’ascolto procede snello e piacevole con la malinconia di “Castaway” e la melodia di “Interstellar Delirium”, caratterizzata da un guitar work più elaborato.

 

Le capacità di composizione, quasi artigianale, si evidenzia anche nei brani successivi, dove tutto sembra al proprio posto: introduzioni, strofe garbate, ritornelli esplosivi, arrangiamenti in crescendo, assoli al posto giusto… Tutto ben fatto, tutto in regola. Eppure sembra sempre mancare qualcosa, una scintilla di vita, un’emozione, una genuina foga espressiva, che non dubito esistano nel cuore del trio, ma che in queste registrazioni fatica ad emergere. C’è tanta normalità. O, cosa forse ancor peggiore, tanta voglia di normalità…

 

La relativa omogeneità delle composizioni, come stile, atmosfera e persino durata, contribuisce ad un leggero appesantimento dell’esperienza di ascolto, nonostante l’album sia di durata davvero contenuta. Eppure non mancano le variazioni sul tema, come la strumentale “Crop Circles”, che possiede un’atmosfera tutta sua e credibile, oppure il ritornello in 6/8 di “No Man’s Land” o la sognante power ballad “Lorien”.

 

Probabilmente in versione live il gruppo riesce a recuperare quel margine di ruvidezza e impeto che renderebbe queste valide composizioni un poco più vibranti e coinvolgenti: li andiamo a vedere?

 

Marcello M

 

TrackList

  1. Awaken
  2. Castaway
  3. Interstellar Delyrium
  4. The Dark Side Of My Heart
  5. No Man’s Land
  6. Crop Circles
  7. Lorien
  8. The Golden cage

 

  • Anno: 2022
  • Etichetta: Autoprodotto
  • Genere: Melodic Hard Rock

 

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