I romagnoli Swarm Chain sono una band che, con grande entusiasmo e capacità tecnica, propone un Doom metal molto originale e particolare; infatti all’interno dei loro brani, oltre a respirare aria della vecchia scuola (Saint Vitus, Trouble e Candlemass) possiamo trovare gli elementi fondamentali che hanno reso celebri formazioni come My Dying Bride e Katatonia.
Il loro album di debutto s’intitola “Looming Darkness” (prodotto dall’ottima label Punishment 18 Records) ed è veramente folgorante poichè veniamo racchiusi da una moltitudine di stati d’animo che ci trascinano verso una notevole oscurità musicale. ll sound dell’intero disco è drammatico, tetro e spettrale cosi’ come la bella copertina che trasmette oscure e penetranti sensazioni.
I riff dell’iniziale “Hunters” sono neri come la pece e, grazie all’alone di malvagità creato dal lavoro dei singoli musicisti, riescono a creare una tela sonora ispirata dal miglior Doom Metal. L’influenza dei mitici Candlemass è evidente ma i cori in growl riescono a rendere il brano molto personale e ricco di particolari gradevoli. L’alternanza tra il cantato pulito con quello piu’ estremo è ben riuscito e congeniato. La sezione ritmica sprigiona un groove di altissimo livello. Inizio devastante!
“Worms” è eccezionale nel suo lento incedere. Impossibile non pensare a una bellissima donna che, in un castello abbandonato, gira con un gotico portacandele di notte. Gli echi ai Saint Vitus anni 90, ai My Dying Bride e Solitude Aeternus sono decisamente notevoli. Le belle melodie create dal Singer e dalle chitarre (notevoli i fraseggi a metà del brano) permettono di creare una song ricca di magiche e metaliche suggestioni.
“Witch of the Wood” è una delle migliori composizioni dell’intero disco. I Nostri ci regalano un brano che sa essere tradizionale, che sa colpire al punto giusto. L’alternanza tra ritmi doom e quelli piu’ melodici ma ritmati è veramente riuscita. cosi’ come il bel recitato che viene inserito sotto dolci e malinconici arpeggi. Brano di altissimo livello che dimostra quanto le capacità compositive degli gli Swarm Chain siano elevate. La coda finale è da brividi. Bravissimi!
La cupa, lenta, lunga e decadente “Looming Darkness” ci riporta ai primissimi Cathedral. La voce cavernosa segue, come se fosse un elemento unico, le inquietanti melodie create dalle chitarre che sanno essere anche potenti e dure. La composizione si evolve in un crescendo di disperazione e drammaticità che ricorda moltissimo quella dei Katatonia ma anche dei Candlemass; infatti alle atmosfere piu’ macabre e tetre seguono riff metallici accompagnati da parti vocali intense e di altissimo livello. Notevole il lavoro della sezione ritmica che dimostra di essere, oltre che preparata, sempre pronta per i numerosi cambi di tempo presenti all’interno del brano.
“Codex Gigas” è un brano che sprigiona una grandissima atmosfera che sa alternare sensazioni di terrore e di riflessione. Riff angoscianti introducono una composizione veramente heavy e oscura dove la sezione ritmica ha il grande compito di coordinare le oscure linee vocali del vocalist. I ritornelli sono veramente di grande presa e le alternanze con il growl son veramente ben costruite e ben fatte. Grande song!
A concludere la gotica e malvagia “Almost Nothing“. Atmosfera pura dove il doom metal classico incontra il miglior metal odierno. Gli Swarm Chain ci regalano una disco di altissimo livello dove ogni nota è pregna di teatralità e di grandissima drammaticità. Opera di altissimo livello che va ascoltata attentamente!
Domenico Stargazer
TrackList
- Hunters
- Worms
- Witch Of The Wood
- Looming Darkness
- Codex Gigas
- Almost Nothing
- Anno: 2022
- Etichetta: Punishment 18 Records
- Genere: Doom Metal
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