Mistero, magia, cupezza e oscurità sono le caratteristiche fondamentali di un genere particolare come quello del Doom. Non si tratta di sola Musica ma di una ricerca intimista che, attraverso macabre atmosfere, entra dentro la mente umana per poter capire tutto cio’ che è ignoto. I Doomster italiani DI’AUL fanno parte di questa cerchia di profondi musicisti e, con il loro quinto album in studio “Abracamacabra”, danno conferma della loro intimistica qualità Artistica.
La band spiega: “Sette storie, sette personaggi, una madre: l’Universo. ‘Abracamacabra’ è la sublimazione del fallimento e della Perdita. In un mondo in cui tutti i re sono dei buffoni, la mente cerca il lato sbagliato della ragione e ogni cosa che costruiamo collassa”.
Ogni brano rappresenta cupe sensazioni che, con grande capacità, riescono a integrarsi formando un disco ricco di neri e penetranti presagi. “Thou Crawl “è una song che sa prendere dalla migliore tradizione del genere (Cathedral, Pentagram e Saint Vitus) ma che sa essere anche personale; infatti le linee vocali risultano essere molto dure, disperate e sporche mentre i riff di chitarra sono lenti, ma duri come macigni. Le fosche melodie sono efficaci come non mai. Song molto intensa e compatta.
“This Quiet” è un lungo brano pregno di malignità e ricco di riff doom che sanno prendere anche dalla psichedelia. Gli echi dei Black Sabbath sono ben evidenti cosi’ come quelli delle migliori band del genere. La sezione ritmica compie un gran lavoro cosi’ come le chitarre e le linee vocali si amalgamano, in maniera ottimale, per creare un pathos di alto livello.
“Abracamabra” è una magnifica composizione sabbathiana dove riff ben costruiti (sembrano usciti dal Capolavoro Master of Reality) sanno elaborare delle riuscitissime melodie che ricordano il miglior rock psichedelico americano degli anni 90 (Screaming Trees di Mark Lanegan in primis). La sezione ritmica coordina magistralmente il tutto e riesce a farsi trovare pronta anche nei momenti piu’ robusti. Gli assoli di chitarra sanno di pura psichedelia e ricordano, per certi versi, quelli di Kim Thayil dei Soundgarden. 8 minuti dove tradizione e modernità s’incrociano dando vita a uno dei migliori brano dell’intero disco.
“De Profundis” è puro metallo oscuro; infatti i ritmi si fanno sempre piu’ metallici e duri ma, allo stesso tempo, decadenti e maligni. I ritmi ossessivi, creati dalla batteria, creano atmosfere insane che colpiscono facilmente l’ascoltatore cosi’ come le melodie create dalle chitarre e dal Singer. I nostri ci regalano un brano angoscioso e ricco di tetre emozioni. Dopo la buona e decadente “The Losers’ River“, i DI’AUL ci donano un brano Magico dalle bellissime venature punk: “La Notte di Valpurga“. L’oscuro “Culto”….esce allo scoperto grazie a riff che sanno di Tony Iommi quanto del miglior punk anni 80. Composizione che ricorda i Samhain del grandissimo Glenn Danzig.
A Concludere la psichedelica “Time of No Return” dove l’influenza dei Down viene a galla; infatti il cantato ricorda moltissimo quello di Phil Anselmo cosi’ come i riff di chitarra ricordano la grandissima band americana. Brano lungo ma mai banale e ricco di cambi di tempo che permettono di poter assaporare il brano in tutti i suoi momenti. Gli arpeggi permettono al Vocalist di creare una grande atmosfera ricca di disperazione e rabbia mentre i riff profumano del miglior Stoner/Doom degli ultimi vent’anni.
Bravissimi DI’AUL!!!
Domenico Stargazer
TrackList
- Thou Crawl
- This Quiet
- Abracamacabra
- De Profundis
- The Losers’ River
- La Notte di Valpurga
- Time Of No Return
- Anno: 2022
- Etichetta: MooDDoom Records
- Genere: Doom
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