Quanta classe!

Questo è tutto ciò che riesco a pensare ogni volta che termino l’ascolto di “Vol. II”, secondo album (appunto) della band romana Road Syndicate.

Chi sono i Road Syndicate? Nel caso servisse qualche cenno biografico per rendersi conto di essere di fronte ad una band di tutto rispetto, rimando alla recensione, su queste pagine, di “Smoke, loro primo lavoro.

Letto? Bene, ritorniamo al presente e occupiamoci dunque di “Vol. II”, platter in cui i nostri mostrano ancora una volta quanto il loro sound affondi le sue radici nel blues e nelle atmosfere rock dei seventies, quel rock schietto e diretto che parla alla pancia prima ancora che a testa e cuore.

Nelle nove tracce che lo compongono tutto funziona e fila liscio fin dal primo ascolto: la voce di Lorenzo Cortoni, ruvida e sinuosa come poche, è, ancora una volta, “la ciliegina sulla torta” (questa l’ho copiata, lo ammetto… ndr), adatta come nessun’altra al sound di altri tempi proposto dalla band.

Già dall’opener “Take Me Higher” ci ritroviamo, infatti, catapultati indietro nel tempo, con questo brano che sa di fumosi locali americani anni ‘70, di palchi per un pubblico di eletti ed estimatori. Stessa atmosfera richiamata più avanti da “Friend Of Mine”, che ha però un tiro più aggressivo grazie al notevole assolo di chitarra.

The Hard Place” è, invece, un brano che corre veloce, con un’atmosfera più anni ‘80, un sound vagamente The Cult: uno dei pezzi migliori del lotto, a mio parere.

Watch Me” tira bruscamente il freno per lasciare tempo e spazio ai nostri di sfoderare tutta la loro classe in un pezzo che ha il sapore del blues e che strega dall’inizio alla fine.

Night Ride” e “I Don’t Believe In You” stemperano le atmosfere blues con un buon hard rock d’annata, che davvero ci fa rimpiangere gli anni migliori del genere.

Fallin” è un lento che è un piccolo capolavoro di poesia e melodia, che affonda le sue radici in quel sound di stampo americano che tra gli anni ‘70 e ‘80 ha conquistato il mondo. Delicata e introspettiva, struggente e malinconica, forse il miglior brano di questo peraltro ottimo “Vol. II”.

The Road”, poi, è veramente uno di quei brani da ascoltare a tutto volume mentre la strada scorre veloce sotto le ruote.

Chiude il tutto “The Achab Song”, bel pezzo strumentale che sa di jam session improvvisata, sempre per richiamare i soliti e fumosi locali americani dei bei tempi.

Insomma, operazione nostalgia riuscita! I Road Syndicate si confermano esser una band per chi ama il rock genuino delle origini, assolutamente da non perdere.

 

Luy C.

 

TrackList

  1. Take Me Higher
  2. The Hard Place
  3. Watch Me
  4. Friend Of Mine
  5. Night Ride
  6. Fallin’
  7. The Road
  8. I Don’t Believe In You
  9. The Achab Song
  • Anno: 2022
  • Etichetta: ORANGE PARK RECORDS
  • Genere: Hard Rock

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