THIRDSTON3, formatisi nel 2015 inizialmente come band tributo all’immortale Jimi Hendrix, nel corso del tempo hanno elaborato una proposta musicale piuttosto originale, che del nume tutelare conserva l’ispirazione per il monicker (l’immortale “Third Stone From The Sun”, antesignana di tanto che sarebbe avvenuto in futuro), ma che nella sostanza ci propone un’alternative prog metal elaborato e complicato anche se profondamente melodico, grazie alla poliedrica voce di Luca Cocca, che mi ha ricordato quella del cantante degli Uovo di Colombo e Cherry FiveTony Tartarini per timbrica e capacità e un po’ anche quella di Terence Holler (tutta gente di un certo spessore, per capirci).

I brani di questo “All You Can Eat” scorrono veloci e le prime tre tracce sono begli esempi di prog metal moderno, intricato e ben suonato, in cui primeggia “Back Home”, prima canzone in assoluto composta dalla band e qui riproposta, che ha sugli scudi l’ottimo lavoro dei musicisti Eliseo Bancheri al basso e batteria e Mario “Malezzè” Zeoli alla chitarra.

Con “Colt” le cose si fanno leggermente più teatrali, un bel cambio di atmosfera che permette a Cocca di esprimersi al meglio in un brano che poggia tutto su di lui e su un pianoforte ben in evidenza, con melodie non banali che sfociano in un solo molto enfatico.

Hero” è un altro bel pezzo in cui la band dà il meglio di sé, esplicitando gli intenti espressi nel titolo del disco: un piatto ricchissimo in cui non manca niente, capace di saziare anche l’ascoltatore più esigente; un susseguirsi di sensazioni musicali che culminano in un annichilente assolo di tastiere dell’ospite Mark Basile veramente pregevole.

Un paio di volte (quasi 3) ho sperato che anche loro tentassero la carta del cantato in italiano, con “Fiumi” (brano dall’incedere quasi funky), “Pezz8” e “Ceneri” (in cui è evidente più che altrove una certa ispirazione che viene dal buon Mark Tremonti), ma questa volta sono stato disatteso, anche se ciò non cambia di una virgola il mio giudizio positivo sull’opera in generale; per la prossima volta magari proverei l’italiano, per vedere l’effetto che fa.

The Referee”, a parte il titolo di cui non ho capito molto il senso, è un altro brano della madonna, roba capace di gareggiare a livello internazionale per la maturità e la sostanza espressa, una delle mie canzoni preferite in assoluto di tutto il disco.

In chiusura troviamo la convincente “Lady K” che conferma le capacità e la solidità della band; curerei un poco di più le liriche, in alcuni casi un po’ semplici e banali, ma è giusto un piccola critica per un disco che mi ha convinto in pieno e che consiglio a chi fosse in cerca di musica sì melodica, ma capace di soddisfare appetiti esigenti che non si accontentino della solita minestra riscaldata.

Cristian Angelini

 

TrackList

  1. Heat
  2. Back Home
  3. Stone 1
  4. Colt
  5. Hero
  6. Fiumi
  7. The Referee
  8. Pezz8
  9. Ceneri
  10. Lady K

 

  • Anno: 2022
  • Etichetta: Autoprodotto
  • Genere: Alternative Rock

 

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