Raggiunta la maturità artistica il trio lombardo Warmblood, dopo il valido “Putrefaction Emphasis” del 2017 si consacra con “Master of The Dead” ancora su The Spew Records.
Concept incentrato sulla figura dello scienziato Paolo Gorini, Lodigiano come i Warmblood, noto per i suoi studi sulla conservazione dei cadaveri e delle parti anatomiche; un procedimento di “pietrificazione” che Gorini non ha mai reso noto pubblicamente e che ad oggi rimane ancora misterioso.
Inizialmente il drumming potente ma piuttosto lineare che non spacca mai la battuta in 32, pensavo fosse un pò il tallone d’Achille di questo album; beh mi sbagliavo. La batteria di Elena Carnevali è il perno attorno al quale ruotano le composizioni ed imprime un tiro micidiale a tutti i brani.
Un album diverso rispetto ai lavori precedenti, in particolare per il sound più immediato e naturale, un lavoro ispiratissimo e arrangiato alla perfezione.
L’opener “Ritual of Petrification” dall’incipit quasi cinematografico definisce la portata di un lavoro di grande spessore sicuramente molto ambizioso; brano che mi ha convinto sin da subito.
“Master of The Dead” è la title track che si articola in 5 momenti distinti; il carattere esuberante ma anche ricercato dei Warmblood divampa nella narrazione sia strumentale che lirica. Si passa dall’eclettismo e dai virtuosismi delle chitarre nella strumentale “1813” all’assalto frontale di “Season of Death” con echi di Vader ed Entombed. Per un lavoro così personale mi spiace sempre portare dei paragoni con mostri sacri del genere visto che Warmblood dimostrano una propria identità ben definita. “Morbid Anatomy”, ferale e diretta lascia intravedere bagliori di melodia che mi hanno subito conquistato, puro godimento al primo ascolto. Su “Ante Novam Lucem” le chitarre rincarano la dose portando la melodia su sonorità più profonde e struggenti di stampo progressive. “Anti Necrosis Formula” è la degna conclusione di questa sorta di suite in 5 momenti.
Dopo questa parte dell’album giocato su livelli altissimi non mi aspettavo che i Warmblood potessero fare anche di meglio. “Putrefaction Idiosincrasy” è a mio avviso la vetta più alta di questo disco. Non c’è alcuna Idiosincrasia nel far stare assieme potenza, virtuosismo melodia e pathos nella musica dei Warmblood!
La doppietta che conclude questo album vede Elena Carnevali sugli scudi con un tiro Slayeriano ad assestare gli ultimi possenti colpi. “Carnal Desecration” più canonica ma intrisa del gusto malevolo autoctono dei Warmblood e la conclusiva “Crematorium” dal refrain melodico di forte presa che auspico sia presente nel loro set live.
Master of The Dead è un lavoro maturo, completo, dove ogni ingrediente è dosato con estro e maestria; gli arrangiamenti non sono mai banali, tutto è perfettamente orchestrato per narrare la storia di Paolo Gorini “Il Pietrificatore”.
Disco da avere assolutamente; in vetta alla mia personale classifica delle releases di questo 2022!
Fourarms
TrackList
- Ritual Of Petrification
- Master Of The Dead pt. I 1813
- Master Of The Dead pt. II Season Of Death
- Master Of The Dead pt. III Morbid Anatomy
- Master Of The Dead pt. IV Ante Novam Lucem
- Master Of The Dead pt. V Anti Necrosis Formula
- Putrefaction Idiosyncrasy
- Carnal Desecration
- Anno: 2022
- Etichetta: The Spew Records
- Genere: Death Metal
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