Arrivano al disco di debutto i siciliani Yasna, con il loro progressive Metal robusto, scattante e piacevolmente lontano dagli standard da riff a codice morse con la cantilena sopra. Si può quindi parlare di metallo progressivo nella più felice delle sue accezioni: strutture articolate ma concise, idee sufficienti a tenere desto l’interesse e un bel piglio esecutivo, dinamico e massiccio.

Spiazza la breve composizione iniziale, che svolge la funzione di intro ma è anche un mini brano a sé, che agita la coda facendo schioccare le proprie vertebre di serpente. Il singolo “Humankind’s Prerogative” offre divertenti accenti spostati, grande groove, un cantato potente e convincente, ammiccante, melodico ma anche ruvido e aggressivo. Mi hanno ricordato gli Armored Saint e, anche se siamo lontani dall’energia e dal carisma di BushVera e compagni, il piglio nordamericano e il ruolo centrale del basso confermano questa suggestione. E il grande lavoro di basso di Armando Fiorello, fondamentale spina dorsale di un suono muscolare, vitale e pulsante, è ancora evidente su “Into The Battle”, grazie a scelte di timbro e di mixaggio davvero azzeccate. Le divagazioni strumentali all’interno del brano (inclusi ricchi fraseggi e assoli di chitarra) non distolgono l’attenzione dal trascinante ritornello, dove ancor più che la melodia è l’interpretazione appassionata a lasciare il segno. Oltre ad essere un cantante che ce la mette tutta, Davide De Stefano è anche artefice di copertina e grafiche, incluso un notevole e fresco schizzo a penna digitale che raffigura la band all’opera e che potrete ammirare all’interno del booklet. Un altro vantaggio nel fruire questo album in versione fisica è il poter seguire i testi, che magari non sono proprio il massimo dell’originalità o dell’eleganza, ma vi guideranno all’interno del tortuoso concept filosofico scelto dalla band. In “Circular Reality” ad esempio, il testo pieno di punti esclamativi aiuta un poco a tenere insieme un brano un pochino amorfo (chimicamente parlando) e di difficile assimilazione.

Ritmica nervosa, frammentata e segmentata (godetevi il primo minuto!) per le strofe e melodia accessibile per il ritornello è invece la formula scelta per “Twilight Of The Idols”, che presenta un assolo di chitarra più breve e modesto rispetto a quanto ascoltato in precedenza. Anche “Void Inside” è uscito come singolo brano apripista per il disco, nonostante se la sua durata e la sua eterogeneità ne fanno un boccone non facile, per quanto saporito. Tanti gli ingredienti: ritmi sincopati, rallentamenti e accelerazioni, sezioni dilatate e altre snodate in articolati passaggi virtuosistici, fino al ruggente acuto finale. Anche nella successiva “Howling Mind” possiamo godere quei fraseggi all’unisono dove degli affiatatissimi Yasna si muovono come un’idra, interrompendo quella che sembrava una classica ballad per esplodere e poi riproporre il tema iniziale in versione vitaminizzata. Il ritornello non è il massimo, ma la parte migliore della canzone è il finale, dirompente e carico di tiro ed energia.

Per la conclusiva “Animal Shape” Davide si spinge ai limiti del growl, supportato degnamente da tutti gli strumenti, impegnati in una canzone serrata, variegata, viva, imprevedibile. Bellissimo il finale strumentale, che cede poi subito il passo allo stesso scorre d’acqua che avevamo udito nell’intro, chiudendo e ricominciando il cerchio.

Un album breve ma molto denso, che presenta una band giovane e un pochino acerba ma assai promettente, già in grado di meravigliare e senza paura di azzardare. Soprattutto sembra di sentire un vero gruppo, che fa le prove e sa suonare e riesce a trasmettere su disco quella tensione live troppo spesso tenuta a freno e addomesticata nelle proposte prog Metal.

 

Marcello M

 

TrackList

  1. 31.8
  2. Humankind’s Prerogative
  3. Into The Battle
  4. Circular Reality
  5. Twilight Of Idols
  6. Void Inside
  7. Howling Mind
  8. Animal Shape
  • Anno: 2021
  • Etichetta: Nova Era Records
  • Genere: Progressive Metal

 

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