Nell’ormai lontano 5 gennaio del 2013 concludevo così la mia recensione di ‘L’Inquietudine‘, primo atto ufficiale degli Shake Me: Il mio consiglio è insistere con l’italiano, trovare riff e ritornelli più memorizzabili senza scendere però nel pop melenso, e i traguardi potrebbero essere importanti.

Devo dire che le mie parole sono cadute nel vuoto, ahahahahh. Infatti dopo quasi 9 anni di gestazione, di scritture, riscritture, scazzi, cose belle e tanta passione Luka Albarella ha portato a termine questo secondo lavoro dal titolo ‘Lullaby For Demons‘, cantandolo completamente in lingua inglese. Ovviamente la mia non era una critica ma una battuta. Con Luka ci siamo confrontati di recente su questo, effettivamente l’album era nato in lingua madre ma nel corso degli anni le idee cambiano e lui l’ha rifatto da capo mantenendo i testi pur modificandoli in altra lingua. Rimanendo ai quasi 9 anni trascorsi ho avuto la possibilità di collaborare col mastermind di Salerno, qui su IDM, ma soprattutto ho avuto la possibilità di conoscerlo personalmente poche settimane prima della pandemia durante un mio viaggio di lavoro nella città campana. Luka è cosi come appare nelle sue canzoni, solare ma anche pieno di dubbi, di sicuro è una bella persona. Detto questo premetto che quanto andrò a scrivere non deve essere preso per una sorta di lecchinaggio, in passato ho perso ‘amici’ per critiche ai loro dischi e mi assumo il rischio anche questa volta.

Partiamo intanto dalla svolta musicale, rispetto al precedente cd prettamente su tematiche più hard rock, con sconfinamenti blues e pop, troviamo una virata verso un gothic rock che potrebbe richiamare band come The Cult o The 69 Eyes, venate però di pop quasi new wave, non a caso troviamo una cover dei Tears For Fears, retaggio di cultura musicale anni 80 che il buon Luka, etermo ragazzo ma ormai 45enne, porta con se con il suo enorme bagaglio musicale.

Con la sua grande capacità manageriale, organizzava il Rock In Flames, è anche riuscito a coinvolgere fior di ospiti che vedremo nei vari brani, oltre a collaboratori storici che hanno suonato in questo imponente lavoro composto da 12 song. Imponente come la prima track ‘Alive‘ dove il suono roboante di chitarre, bassi e batteria viene impreziosito dalle keyboards dell’ospite Mark Basile (DGM), il quale stende un tappeto sonoro di qualità suprema! I suoni sono puliti (produzione a cura dello stesso Luka e produttore esecutivo Fabio Calluori (Heimdall)) anche ai massimi volumi.

In ‘Savage Love‘ l’ospite è James Castellano, il quale non ha certo bisogno di presentazioni. Dopo una intro quasi in stile horror le chitarre prendono il sopravvento sciorinando uno stile rock che poi si ammorbidisce per far posto alla voce di Luka che ci accompagna destreggiandosi con garbo tra le note a tratti hard rock a tratti gothic con quel retrogusto pop che mi costringe a cantare con lui. Castellano disegna le trame con virtù innata, e questo brano diventa un piccolo gioiello che da giorni risuona nel mio studio.

Non si fa in tempo a godersi tale beltà che irrompe ‘Shadows‘, la voce si fa profonda, le tastiere creano la giusta alchimia con il resto degli strumenti ed ecco che la chitarra del maestro Ricky Portera (anche al basso) si erge ad assoluta protagonista portando sulle proprie spalle la struttura della song.

Lascivious‘ si apre con un sax (Antonio Farabella) per poi abbandonarsi a una ballad degna di tale nome, ballad che giunge al momento opportuno per farci riprendere fiato. Niente paura non si sconfina nel pop melenso e difatti ecco ‘The Heretical‘, la quale ci riporta a suoni decisamente rock grazie anche all’apporto del grande Alex De Rosso, ascoltare il solo per rendersi conto di che musicisti abbiamo in Italia!

E’ il momento della cover, Luka omaggia i Tears For Fears e lo fa con il giusto approccio di eleganza e riverenza non discostandosi più di tanto dall’originale mantenendo però la sua personalità modulando la voce a proprio piacimento, bravo!

Siamo dunque a metà album, il giro di boa o il lato B (vecchio caro vinile) si apre con ‘Evil Road‘, ritmi incalzanti seguiti da rallentamenti, chitarre rock, anni 80 a profusione nelle melodie decisamente vincenti. Poi un solo di chitarra da brividi che va ad arricchire un brano veramente bello, forse il migliore per i miei gusti, un potenziale hit single! ‘Roses of Lies‘ potrebbe ricordare certe cose new wave, poi la parte rock prende padronanza dei suoni con quel tocco di eleganza che contraddistingue tutto il cd, mi piace molto il refrain che si imprime in testa. Ottima anche la dizione e le chitarre decisamente rock.

Lonely Cell‘ si apre come un vero brano hard rock, seguono melodie e ammiccamenti goth, in tutto questo si vede lo stile e la personalità degli Shake Me, i brani hanno un filo conduttore che li distingue come entità viva e non mera fotocopia di millemila band. Ci stiamo avviando alla parte finale, ‘Restless‘ ha un passo sonoro creato dalle keyboards che a un primo impatto potrebbe ricordare certe band pop anni 80, ma la parte rock dettata dalle chitarre tratteggia l’anima degli Shake Me e il loro temperamento. Evolversi musicalmente non è detto che sia per forza un errore e questo disco ne è la prova.

Atmosfere plumbee elettroniche aprono ‘Geisha‘, l’ultimo inedito del cd. Il brano segue più o meno tutt i concetti musicali e non espressi sin qui. Si chiude con la versione elettro-lounge di ‘Shadows‘, molto particolare e da ascoltare con la giusta predisposizione, come degli Spandau Ballet più rock.

In questo disco c’è tanta eleganza, Luka ci mette passione, meticolosità, mestiere e tanta voglia di tramettere il suo messaggio. Chi si porrà all’ascolto dovrà farlo con la consapevolezza che questo non è un disco hard rock, ma al suo interno troverà 40anni di musica dove il rock fa la sua parte da leone, come sempre del resto. Spero solo che stavolta non dovremo aspettare altri 9 anni per la prossima uscita degli Shake Me, del resto materiale ne ha già in abbondanza il buon Luka 😉

 

Klaus Petrovic

 

TrackList

  1. Alive
  2. Savage Love
  3. Shadows
  4. Lascivious
  5. The Heretical
  6. Laid So Low (Tears For Fears cover)
  7. Evil Road
  8. Roses Of Lies
  9. Lonely Cell
  10. Restless
  11. Geisha
  12. Shadows (elettro-lounge version)
  • Anno: 2021
  • Etichetta: GT Music
  • Genere: Elettro Goth ‘N Roll

Links:

Facebook

Instagram

YouTube

Sito Ufficiale

 

Autore