Di rado ma succede: grazie alle opportunità dell’universo digitale, ove (quasi) tutto è a portata di mano, la scorsa estate mi ero fatto una scorpacciata di progressive rock anni ‘70/’80, riscoprendo quella parte di storia della musica che ha dato i natali anche al mondo metal.
Così, dopo pochi mesi, mi giunge questo nuova produzione da recensire ad opera di Alessandro Corvaglia, polistrumentista e cantante dei Delirium, La Maschera di Cera e altri progetti di cover band, intitolato ‘Out of the Gate’, un album lungamente (15 anni!) e interamente composto dall’artista livornese che potrebbe benissimo rientrare tra quanto da me ascoltato l’estate scorsa. Un disco prog-rock, pieno di melodia e di grandi arrangiamenti dai molti richiami al passato (Genesis e Marillion, ma anche King Crimson o PFM) ma con la grande velleità di creare qualcosa di unico.
Il disco si apre con l’orecchiabile ‘Promised Land’ e la visionaria ‘The Night of the Eyes’, primo pezzo strumentale, ma è con ‘Preaching on Line’ che si giunge alla prima vera perla, un po’ sinfonica, un po’ rock, molto Genesis, con un riff elettrico iniziale doppiato da una chitarra acustica; ‘…and the Lady Came in’ è un altro strumentale acustico che ci introduce ‘White Ghosts’, il pezzo più hard del lotto (suonato con il gruppo laziale ‘Il Giardino Onirico’, con i quali aveva già collaborato nel loro disco ‘Apofenia’ nel 2019), una mini suite di oltre 7 minuti, ben bilanciati tra parti prettamente rock e parti melodiche. ‘Vision’ è una cover di un brano di Peter Hammill (Van Der Graf Generator) che Corvaglia personalizza senza stravolgerne l’essenza e ci regala un’altra magia musicale.
‘A Deed Within a Dream’ è il terzo strumentale della raccolta, brano arioso e molto folk, omaggio al chitarrista Gordon Giltrap che contraccambia il favore regalando all’autore ’12 Towers’, cristallino episodio acustico.
Infine, rimangono da citare i due pezzi che preferisco, la ballata ‘Where Have I Been?’ e la suite che dà il titolo al disco, con le sue ripetitive melodie riproposte in diverse chiavi.
I dieci brani rappresentano una ‘summa’ dei gusti e delle influenze di un artista come Alessandro Corvaglia che da più di vent’anni è un protagonista del progressive italiano; proprio perché piena di richiami e gradazioni l’opera manca di una compattezza stilistica ben definita, dovuta anche alla scrittura dei singoli pezzi durante un lungo lasso di tempo.
Filippo Marroni
TrackList
- Promised Land
- The Night of the Eyes
- Preaching on Line
- ….and the Lady Came in
- White Ghosts
- Vision
- A Deed within a Dream
- Where Have I Been?
- 12 Towers (Gordon Giltrap)
- Out of the Gate
- Anno: 2021
- Etichetta: AMS Records
- Genere: Progressive Rock
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