Una ristampa interessante per chi volesse fare propri, in un’unica soluzione, i due dischetti finora registrati dai toscani Vexovoid. Su queste pagine abbiamo già parlato in termini molto lusinghieri di questo album “Call Of The Starforger” e del precedente EP “Heralds of The Stars” qui e qui, quindi spero perdonerete se, oltre a condividere l’entusiasmo per l’arrembante techno Trash che gronda da queste tracce, mi permetterò di avanzare qualche considerazione critica.

 

La band ha deciso di rifarsi esplicitamente ad una specifica nicchia, all’interno della nicchia Thrash Metal, palesando i propri riferimenti sin dalla scelta di nome e logo, in onore di quel repertorio spaziale/tecnologico/cosmico che musicalmente si traduce in complicate strutture di riff forsennati e zigzaganti, una voce acida e apocalittica, dissonanze, tragitti obliqui e atmosfere inquietanti, spesso mutuate da ciò che il nostro immaginario collettivo riconduce alle colonne sonore di vecchi film di fantascienza. Se alcune mini-citazioni esplicite (presenti sul primo EP) ci hanno fatto gridare immediatamente “Voivod!” oppure “Vektor!”, è anche vero che nel disco successivo questi spariscono quasi del tutto, lasciando spazio alla personalità di una band piena di potenziale.

 

È innegabile la capacità tecnica del trio (che vede un cambio di batterista tra le due uscite) così come l’apparente facilità con cui riescono ad assemblare architetture musicali ricche e intricate. Ma l’aspetto che più di tutti ho apprezzato non è certo quante note riescano a colpire in un minuto, quanto la furia con cui lo fanno, restituendo al Thrash Metal quella vitalità, ferocia e “pericolosità” che troppo spesso viene addomesticata da produzioni massimizzate e chirurgie digitali. Ma la chitarra inarrestabile di Leonardo Bellavista non ha paura di niente e non ha bisogno di “aiutini” e macina riff con una pulizia che non toglie nulla all’aggressività. Danny Brunelli invece lo preferiamo al basso (perfettamente godibile grazie a scelte di produzione azzeccatissime) e soprattutto quando si lancia in avventure melodiche autonome, dato che gli oneri vocali di cui si fa carico sono a mio avviso un elemento debole. E non dico certo che Danny non sappia strillare forte, è solo che noto una certa omogeneità nel suo berciare, che dà come la sensazione di un rubinetto che si apre o si chiude a seconda della necessità di parti cantate, senza riuscire a caratterizzare fortemente le canzoni con i suoi interventi vocali. Ed è un peccato.

 

A dire la verità, questa mancanza di “incisività a lungo termine” è purtroppo una caratteristica delle composizioni della band, dal mio modesto punto di vista. Provo a spiegarmi meglio: mentre ascolto i pezzi dei Vexovoid sono preso, coinvolto, elettrizzato, travolto dalle cavalcate turbinose e dal tiro micidiale, ma anche dopo numerosi ascolti non posso dire che ci siano stati riff, stacchi, idee o ritornelli capaci di scolpirsi nella mia mente. È tutto molto bello, ma allo stesso tempo autoghettizzato all’interno di una tavolozza molto limitata, come se i nostri si guardassero bene dal valicare una certa soglia stilistica. E questo ci sta, credo faccia parte della scelta della propria identità. Allo stesso tempo però mi mette in difficoltà nel parlare dei singoli brani, dato che molti di essi condividono gli stessi ingredienti; certo, di altissima qualità, che appagano il palato delle mie orecchie, ma mi lasciano pure un fastidioso senso di fame stimolata e non soddisfatta.

 

Probabilmente basterebbe una maggiore immersione nell’universo Vexovoid per poterlo apprezzare nelle sue sfumature più sottili e, se non saranno canzoni di facile presa a ad invogliarmi a farlo, potrebbe esserlo la consapevolezza che, dal vivo, i ragazzi spaccano (me lo ha detto un mio amico)!

 

 

Marcello M

 

 

TrackList

Call Of The Starforger:

01. Omega Virus

02.Infinite Collector

03. Quantic Rupture

04. Waking Mars

05. Galaxy’s Echoes

06. Prophet Of The Void

07. Hexaspark Fortress

08. Dead Planets Throne

09. The Starforger

Heralds Of The Stars:

10. Sector 05

11.The Great Slumberer

12. Prophet Of The Void

13. Heralds Of The Stars

 

  • Anno: 2021
  • Etichetta: BLACK TEARS
  • Genere: Techno/Trash Metal

 

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