Forse si rifanno alla prima ondata, perchè le sonorità che escono da questo vinile, a parte qualche eccezione (vedi “1997) si possono collegare appunto a quel movimento sorto a metà anni sessanta che, sulla scorta della “vera” British Invasion, vide la proliferazione di tantissimi gruppi, spesso amatoriali o poco più, che annoveravano nelle proprie fila componenti molto giovani i quali provavano nei garage della casa di uno di loro.
Un discreto Rock, quindi, suonato con passione e serenità: “Fighting Man” ha tutti i crismi per una buona hit radiofonica da paesaggi di campagne britanniche oppure colonna sonora per un film anni settanta sulle tematiche delle mode giovanili dell’epoca. C’è molta solarità, energia positiva, voglia di evasione in questi pezzi, buon gusto a profusione e si riscontra un certo amalgama esecutivo fra i membri della band. Ecco perchè mi sono permesso di parlare di impronta più decisamente rock che garage, poichè, ma forse questo risulta essere un mio limite concettuale, ritengo il secondo genere citato confinato in ambiti sonori più sordidi, più oscuri, più cupi quelli per intendersi riferibili ad una gruppo come gli Stooges.
Qui sembra quasi trasparire una sorta di allegria di esecuzione: in “Get Out (…Baby Get Out!)” si palesano ammiccamenti nemmeno non troppo velati, ad un certo Rock and Roll di americana memoria, citando qua e là Little Richard e Billy Joel. Certo vi sono anche aperture a determinati suoni che si possono destinare a vaghi accenni di Hard Rock: “Superman (Nietzsche)” è un pezzo che si discosta leggermente dal resto vuoi per un tiro diciamo un pochino più coraggioso con le chitarre che ricordano vagamente a degli inizi di riff di Blackmore. Buoni gli stacchi con le piattate che che ci introducono ad una variazione di tonalità.
Per citare Lolli, questo album di esordio, presenta nove pezzi facili, facili da assimilare, diretti per l’ascolto senza troppo impegno per l’ascoltatore; si badi bene non sono canzoni banali ma piacevoli ed in questo caso la semplicità del giro degli accordi rende giustizia alla vena creativa. Una band questa nata, come si legge sulla loro pagina Facebook, nel 2016 a causa della noia patita dai fratelli Francia fondatori del moniker e senza un motivo apparente.
Leggerezza e disimpegno, un buon accompagnamento per una serata fra amici a bere della birra in un pub divagando su rigori non dati, su concerti saltati all’ultimo momento, mischiando i ricordi fra trasferte calcistiche e viaggi interminabili per vedere le band preferite, enfatizzando le fasi salienti di risse furiose ormai confinate agli anni giovanili. Per chi come me ha qualche annetto in più, una bella cornice sonora adatta ai cimeli, alle rimembranze, alle citazioni, a quelle frasi storiche da dopo cena, a quei momenti durante i quali ti passano davanti tutti gli attimi, quelli più esaltanti di una vita ormai passata; queste note che stanno scorrendo anche ora mentre scrivo, fungono da degno corollario, un onesto viatico alla rilettura, alla ri-trasposizione di quello che è stato e che per certi versi giustamente non può più tornare.
Per chi ama le sonorità un po’ vintage, quelle a cavallo fra anni sessanta e anni settanta, con un tocco di attualizzazione, questo cd sicuramente sarà di buon ascolto.
Leonardo Tomei
TrackList
- Don’t talk About Love
- Female Creed
- Superman (Nietzsche)
- Get Out (…Baby Get Out!)
- Fighting Man
- The Best
- 1997
- Rockstar’s Syndrome
- Not So Easy
- Anno: 2021
- Etichetta: Go Down Records
- Genere: Hard Rock
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