VEXILLUM – When Good Men Go To War

l combo toscano è attivo dal 2004 anno di fondazione, ed hanno inciso, oltre a questa nuova produzione, un demo ed altri quattro cd.

Influenzati da una band caposcuola del genere, e cioè i Blind Guardian, i toscani si inseriscono a pieno titolo nella tradizione Power/Folk Metal internazionale, avendo anche aperto i concerti dei Rhapsody Of Fire e di Luca Turilli’s Rhapsody.

Questo nuovo episodio ricalca ovviamente il sound che ha caratterizzato le uscite precedenti, ma, sebbene sempre presente quella antica atmosfera folk, troviamo maggiore aggressività e potenza fin dalla battagliera opener “Enlight The Bivouac“.

L’ambientazione si sposta da ambiti più comuni al genere fantasy a quelli più realistici di un lungo viaggio: il racconto si incentra sui pericoli dati da una traversata in mare, su questo specchio di acqua che può inghiottire le anime vaganti nella notte oscura.

Nei cori a più voci sembra di sentire le grida di vecchi marinai in balia delle loro ebbrezze solitarie, memori di una vita che fu e che difficilmente tornerà come prima.

Si richiama ad un onore passato, si incita alla lotta, all’unità, sotto un unico vessillo, schiavi sì, ma volontariamente consci di servire una causa comune e per questo la percezione di servilismo va svanendo negli intenti condivisi.

Musica evocativa, com’è normale che sia data la alta quantità di epicità, musica molto emozionale; ma mai ironica, anzi molto seriosa quasi a ricordare a noi poveri mortali, vista l’effimera e vacua esistenza che ci strasciniamo ogni giorno, la direzione da intraprendere, direzione che ci condurrà verso nuovi orizzonti salvifici. Anche quando i toni si fanno meno cadenzati ed imperiosi (“Last Bearer’s Song“) bisogna rimanere concentrati, riflettere sugli errori commessi ed essere pronti ad una nuova battaglia.

Ci chiamano al nostro dovere di vetusti guerrieri metallari, segnati da tante cicatrici, ci spronano ad unire le forze, orsù stringiamoci a coorte e riprendiamo ad andare avanti, mai uno sguardo indietro. Sbarchiamo, selliamo i cavalli e lanciamoli in un folle galoppo senza fine con nella testa le note di “The Deep Breath Before The Dive“.

Ci aspetteranno nei porti le nostre donne, le nostre famiglie ed intorno a tutti i nostri focolai racconteremo delle nostra gesta, parleremo della compagnia costante della Grande Consolatrice, e dopo un breve periodo di riposo saremo ansiosi di ripartire a fianco dei nostri compagni senza paura, senza tremore alcuno perchè consapevoli che la Vecchia Signora (non è un riferimento al calcio; n.d.a.) passa solo una volta.

Leonardo Tomei